I tempi nei tre gradi di giudizio salgono a sei anni nei distretti di Roma e Napoli. Il collo di bottiglia è la Corte d’appello, dove la durata media delle cause è di 759 giorni
di Valentina Maglione e Bianca Lucia Mazzei
La prescrizione divide il governo, Bonafede: conquista di civiltà
4′ di lettura
Quasi 1.600 giorni dalle indagini preliminari alla sentenza di Cassazione: è la durata media di un processo penale nei tre gradi di giudizio. Si tratta di quattro anni e quattro mesi circa, la metà dei quali passano di fronte alla Corte d’appello. E sono tre i distretti in cui i procedimenti penali nei tre gradi di giudizio durano in media più di duemila giorni: Reggio Calabria, Napoli e Roma, che arriva a 2.241 giorni, più di sei anni. È questo il quadro destinato ad accogliere lo stop alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado, che è previsto entri in vigore il prossimo 1° gennaio.
Una misura fortemente voluta dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede (M5S), che l’ha difesa a spada tratta nonostante sia osteggiata dai compagni di Governo del Pd e da una parte consistente degli operatori della giustizia, avvocati in prima fila, preoccupati dallo scenario del «fine processo mai».
Per scongiurare il rischio di tenere troppo a lungo gli imputati in attesa di una sentenza che non arriva, quello che si chiede da più parti è che la morte della prescrizione sia accompagnata dalla riduzione dei tempi dei processi. Si tratta di un impegno già alla base del patto con la Lega, allora al Governo, che un anno fa aveva portato all’approvazione del blocco della prescrizione. Ma il progetto di riforma elaborato da Bonafede non è mai arrivato al Consiglio dei ministri.
I tempi delle cause
Ma quanto durano i procedimenti penali? Per capirlo Il Sole 24 Ore del Lunedì ha elaborato i dati raccolti dal ministero della Giustizia nei 26 distretti di Corte d’appello e riferiti al primo semestre del 2018. A questi è stata applicata la formula utilizzata dalla Cepej (Commissione europea per l’efficienza della giustizia) per stimare la durata media, che prevede di dividere i procedimenti pendenti per quelli definiti e di moltiplicare il risultato per il periodo considerato (in questo caso 181 giorni).
Quello che emerge è che al momento i tempi medi dei procedimenti penali restano (tranne in appello) ben al di sotto dei limiti di «ragionevole durata», vale a dire le soglie che, se sforate, danno diritto a un indennizzo per le parti, regolato dalla legge Pinto: in totale sei anni, articolati in tre anni in primo grado, due in secondo e uno in Cassazione. Sia le indagini preliminari condotte dalle procure sia i processi in tribunale durano in media circa un anno (rispettivamente, 323 e 375 giorni), mentre in appello i tempi medi sono di 759 giorni e in Cassazione di 132 giorni.
https://www.ilsole24ore.com/art/la-maratona-penale-perche-processi-italia-durano-1600-giorni-ACIpbZ7