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L’audio del magistrato Amedeo Franco: «Processo a Berlusconi fu un plotone di esecuzione». È bufera politica

Esposito: « mai subito alcuna pressione»

Forza Italia chiede una commissione di inchiesta. Renzi: fare chiarezza su contenuto audio

Il leader di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (foto Reuters)

Forza Italia chiede una commissione di inchiesta. Renzi: fare chiarezza su contenuto audio

30 giugno 2020


3′ di lettura

Il processo Mediaset nei confronti di Silvio Berlusconi per frode fiscale fu «un plotone d’esecuzione». A dirlo il relatore in Cassazione, il magistrato Amedeo Franco, in una registrazione riportata dalla trasmissione Quarta Repubblica. A distanza di ore il giudice Antonio Esposito, ex presidente della sezione di corte di Cassazione che nel 2013 emise la sentenza nel procedimento Mediaset per evasione fiscale, ha chiarito di non aver mai «in alcun modo, subito pressioni né dall’alto né da qualsiasi altra direzione». In una nota Esposito ha aggiunto che «non subì mai pressioni dalla Procura della Repubblica di Milano con la quale mai ebbe contatto alcuno».

Sullo sfondo le parole di Franco, che hanno infiammato la polemica a livello politico, con Forza Italia a chiedere una commissione di inchiesta e il leader di Italia Viva Matteo Renzi a sottolineare l’esigenza di fare chiarezza sull’audio.

L’audio di Franco

«Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà… A mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia… L’impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto», affermò Franco nel 2013 in un incontro, dopo la sentenza di condanna, con Berlusconi e alcuni testimoni, uno dei quali registrò la conversazione.

«In effetti hanno fatto una porcheria perché che senso ha mandarla alla sezione feriale? Voglio per sgravarmi la coscienza, perché mi porto questo peso del… ci continuo a pensare. Non mi libero… Io gli stavo dicendo che la sentenza faceva schifo». «Sussiste una malafede del presidente del Collegio, sicuramente», dichiarò Franco riferendo voci secondo le quali il magistrato Antonio Esposito, presidente della sezione feriale della Cassazione che emise la sentenza di condanna nell’agosto 2013, sarebbe stato “pressato” per il fatto che il figlio, anch’egli magistrato, era indagato dalla Procura di Milano per «essere stato beccato con droga a casa di…». Sempre secondo Franco, «i pregiudizi per forza che ci stavano… si potesse fare… si potesse scegliere… si potesse… si poteva cercare di evitare che andasse a finire in mano a questo plotone di esecuzione, come è capitato, perché di peggio non poteva capitare».

Tajani: ora commissione d’inchiesta

«La democrazia nel nostro Paese è stata ferita: ora chiediamo l’istituzione di una Commissione d’inchiesta su quanto è accaduto a Berlusconi ma anche su tutto il cattivo funzionamento della giustizia penale, a partire da Togliatti quando inserì giudici che venivano dal Pci, prima che dallo Stato». Così il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, in una conferenza stampa convocata al Senato alla luce delle rivelazioni sulla condanna ai danni dell’ex premier.

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