Da disagio e forze volenterose, da fondamento a irresponsabilità, il discorso del premier Giuseppe Conte nelle sue Comunicazioni sulla crisi politica in atto, contiene alcune parole-chiave che, secondo le prime reazioni di politici e commentatori, rappresentano già una importante indicazione sugli indirizzi e il futuro percorso della maggioranza e del governo. Eccone alcune.
Responsabili/Irresponsabili: i primi si trovano anche, ha concesso Conte, in alcune forze di opposizione: “E’ stato fondamentale anche il senso di responsabilità delle forze opposizione che, pur nella dialettica della politica, hanno contribuito ad affrontare dei passaggi critici. Bisogna darne atto. Avete avanzato anche proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state accolte dalle forze di maggioranza”. Quanto ai secondi, l’indiziato è in realtà uno solo. E’ lo stesso Conte a parlare al singolare di “grave gesto di irresponsabilità” rivolgendosi ai cittadini italiani che hanno invece dimostrato responsabilità: “Aiutateci a rimarginare la crisi in atto. Cari cittadini, la fiducia deve essere reciproca, deve essere un qualcosa che si alimenta in maniera biunivoca. Avete offerto una risposta di grande responsabilità, state dimostrando di riporre grande fiducia nelle istituzioni. Confido che con il voto di oggi anche le istituzioni sappiano ripagare questa fiducia” riparando “il grave gesto di irresponsabilità” che ha prodotto questa crisi.
Disagio: Per il premier non ci sono dubbi, è una crisi talmente inspiegabile da creare disagio. E anche in questo caso il riferimento è ai cittadini, anzi a chi è ‘a casa’: nel pieno della pandemia Covid e mentre “da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Fondamento: la parola usata da Conte, al più ‘pesante’ concettualmente parlando, quella che fa riferimento a qualcosa che ci dovrebbe sempre sostenere e cui affidarsi, è strettamente connessa col disagio. “Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso alcun plausibile fondamento”. Dall’Aula a questo punto parte un applauso.
Volenteroso: La parola non è nuova: nel 2006, governo Prodi, si parlava di ‘volenterosi’ (willings) per l’approvazione della Finanziaria. Erano i tempi del ‘tavolo’ con Bondi Lusetti e Alemanno. Prodi bocciò l’iniziativa: ‘Non si è mai vista una Finanziaria approvata anche dall’opposizione’. Conte in aula alla camera ha detto: per le sfide che attendono l’Italia, che certamente vanno ben oltre una legge di Bilancio, servono “la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l’utile personale”
Governo aperto: Espressione strettamente legata a “volenterosi\e”. Dice Conte: “Costruiamo un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia”.
Fonte Ansa.it