La scuola torna nel caos tra varianti che si diffondono negli istituti, governatori che decidono di sospendere le lezioni per vaccinare il personale scolastico e Tar che intimano di riaprirle. A Roma è stato riscontrato il primo caso di variante brasiliana con un link con l’Umbria: è una insegnante di una scuola media nel quartiere Trieste della capitale. La Asl ha disposto tamponi a tappeto per studenti, prof e amministrativi oltre che, ovviamente, la sanificazione di tutti gli ambienti. Nei giorni scorsi erano state già chiuse le sezioni materna ed elementari dopo la scoperta di un caso di variante inglese. Solo negli ultimi tre giorni sono state sei le scuole chiuse per Covid a Roma, soprattutto dell’infanzia ed elementari.
Chiuse anche da oggi le scuole a Brescia, in sette comuni in provincia di Bergamo e in uno nel cremonese dopo che in queste zone è scattata la zona arancione ‘rafforzata’. Nel frattempo in Puglia, dove il governatore Michele Emiliano nei giorni scorsi aveva mandato tutti gli studenti a casa con la didattica a distanza mentre da sabato sono partite nella regione le vaccinazioni al personale scolastico, una ordinanza del Tar ha sospeso l’ordinanza regionale accogliendo l’istanza cautelare del ricorso presentato dal Codacons Lecce e da un gruppo di genitori di alunni. Le Regioni – fa notare il Tar – possono “introdurre misure derogatorie più restrittive rispetto a quelle disposte dal Governo nazionale, ma tali misure devono essere provvisorie e ragionevolmente coerenti con la classificazione del livello di gravità dell’emergenza in ambito regionale”.
Nuova ordinanza firmata oggi dal governatore pugliese Emiliano: ‘Dal 24 febbraio e sino al 14 marzo tutte le scuole pugliesi,di ogni ordine e grado, dovranno adottare la didattica digitale integrata (Ddi) al 100%,”riservando l’attività didattica in presenza agli alunni per l’uso di laboratori qualora sia previsto dall’ordinamento,o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.
E mentre in alcune Regioni sono partite le vaccinazioni al personale scolastico, in altre la campagna ancora non decolla. “Ci sono Asl che non hanno ancora avviato il piano vaccinale che coinvolge il personale scolastico tra queste la Lombardia, le Marche e la Sicilia; in quest’ultima c’è una situazione caotica, prodotta da indicazioni contraddittorie che hanno escluso totalmente le istituzioni scolastiche dalla gestione e dall’ informazione sul piano vaccinale”, accusa Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola.
Al ministero dell’Istruzione è iniziato il primo incontro tra il ministro Patrizio Bianchi e i sindacati del settore. Tanti i temi che i sindacati hanno in animo di affrontare: dalle vaccinazioni al personale della scuola, partite solo in alcune Regioni, al rinnovo dei protocolli sulla sicurezza in vista della maturità e degli esami di terza media, dalla gestione della pandemia e delle varianti che stanno colpendo le scuole, alle ordinanze dei governatori su chiusure e aperture degli istituti e alle decisioni dei Tar a cui ricorrono comitati di genitori e associazioni dei consumatori; dalle assunzioni necessarie per far partire il prossimo anno scolastico con i docenti in cattedra da settembre, al nodo concorsi (si è appena concluso quello straordinario, riservato ai precari di lunga data).
Fonte Ansa.it