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Lega: ricavi quadruplicati e nuove assunzioni, ma crescono i debiti con i fornitori

Bilancio 2019

In crescita le donazioni, i fondi del 2 per mille e gli incassi da quote associative. Per le campagne elettorali 2019 (tra cui le europee) spesi 1,6 milioni

di Andrea Gagliardi e Andrea Marini

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In crescita le donazioni, i fondi del 2 per mille e gli incassi da quote associative. Per le campagne elettorali 2019 (tra cui le europee) spesi 1,6 milioni

19 giugno 2020


3′ di lettura

Salvini e la Lega possono sorridere: il 2019 è stato un anno d’oro non solo in termini di voti (il Carroccio alle europee ha segnato il record del 34,3%) ma anche per i conti: il bilancio 2019 vede i ricavi quadruplicare, grazie a una crescita delle donazioni, dei fondi del 2 per mille e degli incassi da quote associative. Un bilancio che si mette alle spalle la vicenda dei 49 milioni da restituire. Tanto che l’organico del movimento è passato dalle 3 unità del 2018 alle 9 del 2019 (7 impiegati e due quadri). Anche se a crescere sono stati anche i debiti per i fornitori.

Erogazioni liberali vicine ai 6 milioni

Nel 2019 gli incassi del Carroccio (in termine tecnico i “proventi della gestione caratteristica”) sono lievitati a quota 9,7 milioni dai 2,5 del 2018. A crescere sono state i primis le donazioni da persone fisiche (le erogazioni liberali), che hanno superato quota 5,8 milioni dai 307mila euro dell’anno prima. Salgono anche gli incassi dalle quote associative, passate in un anno da 65mila a 563mila euro (il 18-19 febbraio 2019 c’è stata la campagna per il tesseramento nelle principali piazze italiane).

Quasi 200mila contribuenti hanno scelto la Lega

Ma il partito di Salvini, che fino ad agosto 2019 era al governo con i 5 stelle, ha visto aumentare anche gli incassi dal 2 per mille: dai 2 milioni del 2018 si è passati agli oltre 3 del 2019 grazie all’opzione esercitata da 187.260 contribuenti. A dimostrazione della trasformazione della Lega in partito sempre più nazionale, c’è il Lazio, che con 24.459 contribuenti nel 2019 (quasi raddoppiati in un anno), ha superato l’Emilia Romagna tallonando il Piemonte (26.532) e avvicinandosi alle roccaforti storiche di Veneto (39.746) e Lombardia (84.721).

Spesi 1,6 milioni per le campagne elettorali

Tra le spese, si segnalano quelle per le europee e le regionali in Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Piemonte e Umbria dell’anno scorso: 1,6 milioni (di cui 600 mila euro in sola diffusione pubblicitaria). Tutte campagne elettorali che hanno visto vincere il centrodestra trainato dal Carroccio. Basti pensare, per avere un paragone, che il Pd per le sole europee 2019 ha speso 2,5 milioni (ottenendo il 22,7%).

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Crescono le spese

Nel complesso le spese della Lega sono passate da 1,2 a 8,8 milioni, complici anche le numerose manifestazioni ed eventi sul territorio. Oltre al tradizionale raduno di Pontida, basta ricordare il sostegno al (oggi ex) ministro dell’Interno (Matteo Salvini) nelle principali piazze italiane il 2-3 febbraio, la campagna per la castrazione per pedofili (4-5 maggio), Stop Mes ( 8-9 dicembre) e il No Tax Day (14 dicembre). Ad aumentare sono stati anche i debiti verso i fornitori, passati da 129mila a 795 mila euro. Niente in confronto ai 18 milioni di debiti che avevano appesantito i conti 2018, vale a dire il residuo (“valore attualizzato”) dei 49 milioni relativi alla vicenda giudiziaria dei fondi del Carroccio.

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