Sono molti i partiti che rimarrebbero fuori dal Parlamento in caso di soglia come in Germania
di Andrea Gagliardi e Andrea Marini
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2′ di lettura
Se è vero che l’accordo di massima raggiunto tra i partiti della maggioranza, e suggellato sabato scorso nel vertice tra Di Maio e il segretario dem Nicola Zingaretti, va nella direzione di proporzionale corretto da una soglia di sbarramento al 5% come in Germania, sono molti i partiti che rimarrebbero fuori dal Parlamento in caso di elezioni. Dal neo movimento del governatore ligure Giovanni Toti, fino a quello del’ex ministro dello Sviluppo degli ultimi governi di centrosinistra Carlo Calenda.
Da +Europa ai Verdi tutti sotto la soglia alle europee
Tutti sotto la soglia sono i movimenti che si sono presentati alle ultime europee, come +Europa (3,1%), Europa Verde (2,3%) e La Sinistra (l’alleanza formatasi dall’unione di Sinistra Italiana, Partito della Rifondazione Comunista, e L’Altra Europa con Tsipras ) ferma all’1,7%. A parte Italia Viva di Renzi che oscilla intorno all’asticella fatidica, la scena politica pullula di formazioni, soprattutto centriste, che, a meno di aggregazioni, non sfondano sul fronte dei consensi e sono stimate tutte sotto il 5%. A partire da Udc, i socialisti di Nencini e Noi con l’Italia.
Le ambizioni di Calenda
C’è poi il caso di “Azione” di Carlo Calenda, movimento nato con l’ambizione di farne il pilastro di un «grande Fronte Repubblicano e Democratico capace di ricacciare populisti e sovranisti ai margini del sistema politico». L’obiettivo dell’ex ministro dello Sviluppo Economico è arrivare all’8%, ma i sondaggi non lo danno oltre il 3%.
Toti in affanno e incognita Carfagna
Scarsi i consensi anche di “Cambiamo” la forza politica (simbolo: un cerchio metà azzurro, metà arancione, con dentro un tricolore stilizzato) creata dal governatore della Liguria, Giovanni Toti, fuoriuscito da Forza Italia. Tutto ancora da sondare invece l’appeal dell’associazione “Voce Libera” creata da Mara Carfagna. La vicepresidente della Camera ha escluso che si tratti di un potenziale partito politico o di una corrente di Forza Italia. Ma la situazione è fluida e non è detto che Carfagna alla fine sciolga gli ormeggi e tenti l’avventura elettorale. Difficile però anche nel suo caso, soprattutto con una concorrenza così agguerrita al centro, ipotizzare un risultato oltre il 5%.
Per approfondire
https://www.ilsole24ore.com/art/legge-elettorale-calenda-toti-ecco-partiti-che-rischiano-la-sbarramento-5percento-AC2f3LAB