Massimo Giorgetti ex fascista posa in foto con l’ex comunista Alessandra Moretti perchè assieme hanno inserito un emendamento in bilancio che prevede risorse contro la violenza sulle donne. Un’altra casacca per l’ex missino? Mai dire mai in politica
In foto sono sorridenti. Sembrerebbero la coppia perfetta o la coppia dei sogni se preferite. Lei è Alessandra Moretti dei Dem non si capisce se Pd, comunque consigliere regionale ed ex pupilla del fu (politicamente distrutto) Matteo Renzi. Figlia di un Kompagno, storico di professione l’ Alessandra (lei si autodefinì bella ed intelligente) in casa ha sempre respirato l’aria di Botteghe Oscure o del vecchio Pci. Ma di lei abbiamo già parlato abbondantemente sul Corrierequotidiano.
Parliamo invece di lui. Massimo Giorgetti, classe 1959. Ex missino, ex fascista, ex picchiatore nella Verona nera, ex tenente dei paracadutisti. Sulla testa porta una ferita arrivata dal colpo di una chiave inglese (o di un cacciavite) scagliata da qualche Komunista durante i tumulti a scuola negli anni ’70. Fu l’ultimo federale del Msi prima che si trasformasse in Alleanza Nazionale. Siede nei banchi di palazzo Ferro Fini sede del consiglio regionale del Veneto dal 1995, da ben 23 anni. Suo fratello Alberto è stato deputato prima di An poi Pdl dal 1996 al 2018 ed insieme i due fratelli hanno spadroneggiato nel Veneto. Massimo però una volta entrato a palazzo Balbi (sede della giunta regionale del Veneto) dove per vent’anni è stato assessore ha cominciato a “togliersi” la camicia nera, non sbattere più i tacchi e eliminare il saluto romano accompagnato da “Eia eia ala la’”. Alcuni amici camerati veronesi dissero che “piano piano si sarebbe demo-cristianizzato”. E così fu. E assieme al “soldatino” Fabio Gamba, anche lui filonazista, oggi purtroppo direttore generale del Comune di Verona, nascosero quella foto di gruppo in bianco e nero in riva all’Adige a Verona tutti con il braccio destro alzato: “A noi”!. Massimo Giorgetti era amato dai Verdi e dai Rossi, diventò da assessore all’ambiente più ambientalista degli ambientalisti. Poi ci fu il doloroso passaggio al Pdl, ma si sa per una poltrona in Regione si può fare. Suvvia. Poi passò in Forza Italia e in un’intervista dichiarò: “Sarò lo scudiero di Berlusconi”. “Come si cambia” cantava Fiorella Mannoia. Ora è senza patria, ma per il 2020 sicuramente troverà qualcuno da accasarsi. Assieme al fratello Alberto detestava i vecchi democristiani e socialisti che occupavano le poltrone della politica ben renumerate per decenni. I due fratelli Giorgetti sono seduti in quelle poltrone da oltre un Ventennio. Hanno superato perfino il loro ex amato bisnonno Benito da Predappio.
Nella foto sopra è abbracciato alla Moretti, perché assieme in bilancio hanno inserito un emendamento che prevede una cifra per progetti contro la violenza sulle donne. E vuoi vedere che il kammerata Massimo sta strizzando l’occhio al Pd per non perdere la poltrona? Roberto Benigni quindici anni fa disse: “Ormai “O bella ciao” la canteranno alle feste di Forza Italia”. E magari anche i Giorgetti un giorno chissà canteranno con i partigiani: se gli offrono qualche poltrona ben retribuita non si sa mai….