No, non è la Bbc, ma è Tp24.it il sito di informazione locale da consultare per sapere tutto di Piera Aiello, la deputata grillina scelta ieri dal colosso pubblico britannico come una delle cento donne più influenti dell’anno. Aiello è la vedova del figlio di un boss mafioso di Partanna, Trapani, sottoposta al programma di protezione per i testimoni di giustizia e suo malgrado diventata un’eroina dell’antimafia. Nel 2018 è stata eletta alla Camera, nel collegio della provincia di Trapani, dopo aver condotto una campagna elettorale senza mai farsi vedere, per ragioni di sicurezza, al punto da essere stata definita dai giornali e dagli elettori «la candidata senza volto». Aiello ha vinto trionfalmente il seggio uninominale siciliano, roccaforte grillina come poche altre, ma la candidata sconfitta (del centrodestra) a un certo punto si è chiesta come abbia fatto Piera Aiello a candidarsi con il suo nome e il suo cognome, come da certificato elettorale allegato agli atti, visto che nel momento in cui è entrata nel sistema di protezione ha acquisito una nuova identità e perso quella originale. Mistero.
Siamo tra Kafka e Pirandello: una donna che ha cambiato identità per ragioni di forza maggiore si è candidata con le sue generalità precedenti, ormai inesistenti, fornendo un certificato elettorale che non avrebbe potuto ottenere né esibire, e ha condotto una campagna elettorale senza scoprire il volto per non svelare la nuova identità che ovviamente le è rimasta, anche se a noi e alla Camera è ancora sconosciuta, ed è diventata deputato e donna più influente per la Bbc con un nome che è stato cancellato dalle anagrafi della Repubblica.
Una persona non può avere due nomi, due certificati elettorali, due luoghi di residenza, per cui il certificato presentato da Aiello per candidarsi alla Camera con un nome che non esisteva più ha destato qualche dubbio. Al punto che oggi Piera Aiello è indagata per falso in atto pubblico alla procura di Sciacca, in attesa che il 24 ottobre il gip decida o meno sul rinvio a giudizio della neo influencer Bbc.
La Giunta per le elezioni della Camera, presieduta da Roberto Giachetti, si trova in una posizione inedita e prende tempo: a luglio ha chiesto ulteriori approfondimenti prima di convalidare o contestare l’elezione. Aiello sostiene di essere stata raggirata dal suo avvocato e consigliere, fondatore di una fantomatica associazione antiracket di Marsala di cui Aiello è stata presidente, nota per costituirsi parte civile in modo seriale nei processi di mafia ed estorsione in giro per l’Italia per beneficiare dei risarcimenti. Ad agosto la Prefettura di Trapani ha cancellato dall’albo antiracket l’associazione presieduta per due anni da Piera Aiello, con la formidabile motivazione che «non risulta aver perseguito gli scopi principali di prestare assistenza e solidarietà alle vittime e ai soggetti danneggiati da attività estorsive ed usuraie, né di aver messo in atto attività di supporto alle vittime né di aver fornito collaborazione continuativa alle forze di polizia».
Alla Camera, Aiello non si è mai fatta notare e anche nel territorio, per evidenti ragioni, le sue attività politiche sono pressoché inesistenti. Per quale ragione la Bbc abbia scelto Piera Aiello come una delle cento donne più influenti del 2019 risulta ancora più misterioso del certificato elettorale con cui si è candidata alle elezioni. Altro che BBC, meglio Tp24.
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