Ossessionata dal fascismo come si può esserlo dagli Ufo o dai fantasmi -quando i problemi degli italiani sono ben altri- la Murgia intende additare come criminale globale chiunque osi contraddire il politicamente corretto imposto dal potere
Chi è ossessionato da Ufo, visioni soprannaturali, “vocine”, complotti di ogni genere non riceve, però, un marchio -questo sì da regime fascista o stalinista- che lo addita al mondo intero come criminale. Viene ritenuto un po’ pazzerello, deriso, lasciato “nel suo brodo”. La signora Murgia, invece, forte di tutti i vip o presunti tali che sfilano nei network sottoponendosi al suo delirante e ridicolo questionario, vuole cucire stabilmente sul petto di molti italiani una stella nera perpetua che li additi al pubblico ludibrio. Oppure -ma qui sottovaluta l’intelligenza dei suoi connazionali, che se hanno tempo da perdere e si sottopongono al suo truculento esamino lo faranno soprattutto per gioco, come per il questionario “se tu fossi un animale saresti più cane o gatto?”- intende creare in loro un senso di colpa che li perseguiti a vita.
Una trovata degna di Zdanov, ideatore del realismo socialista, sui cui principi evidentemente la nuova (dis)Grazia Deledda si è formata. Zdanov teorizzava una “pedagogia totale” (e brutale) rivolta al popolo, che incanalasse il pensiero e qualsiasi espressione artistico-filosofica lungo le direttive del partito. Del “pensiero unico”, diremmo oggi, che si fonda sui principi non negoziabili del politicamente corretto per cancellare la dissidenza. Lo stalinismo costringeva poi il dissidente all’autocritica, con le peggiori torture psicologiche: ti dimostro che sei fascista o antisovietico, pentiti bastardo, confessa che hai peccato! Chi non è d’accordo, fuori: all’epoca di Zdanov nei gulag siberiani, nell’era del pensiero unico auspicata dalla Murgia bollato come criminale fascista.
Se piove, siete sdraiati sul divano, la televisione vi dà il voltastomaco, volete farvi due risate o disgustarvi per una serie di banalità spacciate per “scrittura” da una che si spaccia per scrittrice, e se volete regalare qualche soldino in più all’editore e cittadino svizzero De Benedetti, procuratevi una copia dell'”Espresso” e leggete le domande irresistibili del fascistometro. Un consiglio: non rispondete ai quesiti, la Grande Sorella Michela è in ascolto.