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Lo «strano» ballottaggio di Gela: Fi e Pd alleati contro la Lega

A Gela al primo turno delle elezioni amministrative ha vinto l’astensione. Per il secondo turno si annuncia un confronto che ha tutto il sapore d un test nazionale: da una parte i sovranisti a trazione leghista, dall’altra gli antisovranisti in quella che è stata definita la strana alleanza tra Forza Italia e Partito democratico.

Simbolo dell’industria energetica italiana, la cittadina in provincia di Caltanissetta con i suoi 65.739 aventi diritto al voto è il centro più grande dei 34 comuni andati al voto in questa tornata di elezioni amministrative: in questa tornata è andato alle urne il 58,40% degli aventi diritto con una flessione di poco più del dieci per cento rispetto alle precedenti elezioni amministrative.

Piccolo laboratorio politico
E per una somma di ragioni Gela è oggi un piccolo laboratorio politico perfettamente in linea con la sua storia politica recente: lo è stato con l’elezione, a suo tempo, di Rosario Crocetta, sindaco comunista e gay e sedicente grillino antelitteram poi diventato presidente della Regione, lo è stato quattro anni fa con la scelta di un sindaco del movimento Cinque Stelle, quel Domenico Messinese poi defenestrato dal movimento, messo in minoranza e infine sfiduciato dal consiglio comunale, lo è ora che si profila uno scontro (al ballottaggio) tra il candidato della Lega di Matteo Salvini, quel Giuseppe Spata, 42 anni, laurea in Economia, già militante di Libera (l’associazione antimafia fondata da Don Luigi Ciotti) e folgorato dalla Lega di Matteo Salvini: «Che c’è di strano – si schermisce – .

Sono cattolico, difendo il crocifisso nelle scuole come Salvini». E infatti di strano non c’è proprio nulla: Spata (sostenuto anche da Fratelli d’Italia, Unione di centro e una lista civica) ha portato a casa poco più di diecimila voti (il 30,94%) e ora se la gioca al secondo turno. Se dovesse farcela sarebbe l’ennesimo esperimento del laboratorio Gela: un sindaco a trazione sovranista in camicia verde. Vedremo.

La strana alleanza Fi-Pd
Perché dall’altro lato c’è un avversario forte di 11.744 voti (il 36,23%) come Cristoforo Greco detto Lucio, avvocato, sostenuto dal quattro liste civiche dietro le quali ci sono pezzi importanti di Forza Italia (primo tra tutti il presidente dell’Assemblea regionale e coordinatore regionale Gianfranco Micciché) e del Partito democratico. Una strana alleanza, secondo una definizione degli stessi militanti del Pd, proprio perché a sostegno di un candidato proveniente dalle fila di Forza Italia e che in passato è stato tra i più duri avversari della sinistra.

Cosa faranno i grillini al ballottaggio?
Qui dove i Cinque Stelle sono miseramente crollati (il loro candidato Simone Morgana si è fermato a poco più del 15 per cento) e il candidato civico Maurizio Melfa (già assessore con la giunta precedente) al 17,4 per cento. E ora questi voti diventano appetibili per gli schieramenti in campo e ci si comincia a chiedere cosa faranno i Grillini che hanno perso il duello siciliano con le camicie verdi di Salvini.

 

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