Le uscite di questi giorni di un Di Battista tornato sulla scena politica suonano come un vero manifesto programmatico centrato sul recupero dell’anima anti-sistema ormai archiviata dai Cinque Stelle di governo
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In un Movimento 5 Stelle che non trova pace, scoppia una polemica a distanza tra il padre fondatore Beppe Grillo e uno dei suoi esponenti più in vista, Alessandro Di Battista, tornato di recente protagonista del dibattito interno. Tutto comincia con l’intervista di «Dibba» a Mezz’ora in più su Rai 3.
«Il M5S – propone – deve organizzare un congresso, un’assemblea costituente. Chiedo formalmente il prima possibile un’assemblea in cui tutte le anime possano costruire una loro agenda e vedremo chi vincerà». E se Conte vuole fare il leader del movimento, aggiunge, si iscriva al M5S e si presenti al Congresso.
Passano pochi minuti e, via social, perviene la risposta di Beppe Grillo. «Dopo i terrapiattisti e i gilet arancioni di Pappalardo, pensavo di aver visto tutto…ma ecco l’assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film Il giorno della marmotta», scrive su twitter il comico genovese.
Ancora pochi minuti, ed ecco la replica di Di Battista. «Oggi pomeriggio sono tornato in Tv. Ho fatto proposte e preso posizioni chiare. Si può legittimamente non essere d’accordo. Lo si dica chiaramente spiegando il perché».
Nella trasmissione condotta da Lucia Annunziata, Di Battista aveva affrontato anche altri temi caldi che stanno spaccando il movimento. A cominciare dall’opportunità di attivare il fondo salva-Stati Ue, il Mes, per un prestito a costo zero da 36 miliardi destinato a finanziare la spesa sanitaria dopo il Covid. «Io sono contrario al Mes perché si aggancia a un vincolo esterno che non fa l’interesse nazionale, ma il vero problema è il Patto di Stabilità, va cambiato». E ancora: «La situazione economica sarà peggiore del 2012, quando Grillo era però riuscito ad incanalare la rabbia sociale. Ma oggi che succederà quando finirà la cig? A me spaventa che ci siano soggetti che possano cavalcare». O la vicenda della vendita delle fregate all’Egitto: «Abbiamo venduto navi all’Egitto e io sono profondamente contrario perché per me Regeni è un cittadino italiano e questa è una storia che riguarda l’identità dello Stato italiano, l’interesse nazionale».
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