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Made in Italy, Di Maio annuncia il ritorno delle fiere a settembre

villaggio rousseau

La ministra del Lavoro Catalfo dice sì a una possibile proroga del bonus 600 euro per i lavoratori del turismo e dello spettacolo e rilancia il salario minimo

di Mariolina Sesto

26 luglio 2020

2′ di lettura

«Per una ripresa del made in Italy il nostro attuale impegno è sulle fiere. Sono il principale strumento per l’internazionalizzazione delle imprese. Noi stiamo lavorando per aiutare le fiere su vari fronti: dal punto di vista economico, per dargli una data precisa da cui ripartire. Serve che nel Dpcm del 31 luglio si dica “si parte”. E credo che si ripartirà da settembre». Il segnale importante e atteso da tutto il mondo che ruota attorno all’export e al made in Italy arriva dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio che parla alla kermesse via web del “Villaggio Rousseau”. L’evento voluto da Davide Casaleggio con la partecipazione di ministri e sindaci M5S.

Recovery e Mes

L’evento non poteva non affrontare il tema caldissimo dei fondi europei, quelli già varati attraverso il Recovery fund e quelli in discussione del Mes. Sui primi Di Maio ha avvertito: «Dovremo essere in grado di spenderli e soprattutto dovremo fare in modo di fare progetti per il futuro dei nostri figli e non per le beghe di cortile o per misure da bassa cucina». Sul Mes è stato il viceministro al Mise Stefano Buffagni a tenere il punto:«Mes e Recovery sono strumenti diversi. Io mi sono candidato con un programma che diceva delle cose sul Mes. Ci sono 209 miliardi del quale il 10% può essere anticipato con programmi definiti e la sanità vi rientra. Il Mes dà un messaggio differente sul mercato, attiva l’Omt e ora non ce ne è bisogno».

Catalfo: possibile proroga 600 euro turismo e spettacolo
Sempre dal Villaggio Rousseau, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato la possibilità di una proporoga per il bonus 600 euro per i settori del turismo e dello spettacolo. «Con il prossimo decreto legge di agosto grazie allo scostamento di 25 miliardi una buona parte, più di metà, – ha detto Catalfo – verterà su norme per il lavoro, ci sarà attenzione anche per i lavoratori dello spettacolo e gli stagionali del turismo che avranno un po’ più di difficoltà». La ministra ha inoltre rilanciato il salario minimo: ««La mia idea ribelle, dopo il reddito di cittadinanza, è il salario minimo, è necessario che sia inserito nel nostro contesto, perché in Italia ci sono 5 milioni di lavoratori poveri, che vanno a lavorare hanno contratto e orario di lavoro ma un salario al di sotto della soglia di povertà, guadagnano pochissimo. Per fortuna non siamo soli, anche in Europa si parla di salario minimo e questo rafforza la nostra idea».

Referendum taglio parlamentari

Il dibattito non poteva poi non toccare uno dei temi più cari al M5s, quello del referendum, in programma il 20 e 21 settembre, sul taglio dei parlamentari. «Il referendum sul taglio dei parlamentari è stato indetto il 20 settembre. Questo è un nostro obiettivo sin dall’inizio, è un obiettivo che ha fatto formare anche il secondo governo. Ora siamo nelle mani dei cittadini italiani. Io voterò sì perché con la riforma renderemo meno complessa la formazione delle norme» ha rilanciato Di Maio.

 

 

 

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