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Una manovra-Arlecchino? Sono molti gli addetti lavori che si dimostrano piuttosto scettici sul pacchetto di provvedimenti messo in piedi dal governo giallorosso: chi parla di “cocktail”, chi di zibaldone, chi di minestrone con tanti ingredienti diversi che finiscono per annullarsi tra loro. Non ci sarebbe, insomma, nulla di nuovo sotto il sole anche se l’Unione Europea è apparsa oggi molto più conciliante rispetto all’anno scorso.
È probabile che le maggiori aperture della Comunità siano anche dipese dal fatto che nella sala dei bottoni romana siano ora spariti gli euroscettici, ma, al di là dei toni da “volemose bene” lanciati sull’asse Ue-Italia, le misure adottate hanno, comunque, sollevato diversi dubbi tanto è vero che, negli ultimi giorni, ci sono stati alcuni vertici a Palazzo Chigi per cercare di rimettere assieme il “puzzle”.
Il premier Conte, con una grinta insospettabile fino a qualche tempo fa, ha tentato di raddrizzare la rotta. Ed ha voluto anche rassicurare i “partner” europei: «Non permetterò che la manovra venga stravolta in Parlamento». Intervento provvidenziale che è servito a tranquillizzare i mercati: non ci sono stati contraccolpi in Borsa ed anche lo “spread” non ha subìto oscillazioni.
Nei mass-media resta, comunque, diffusa la sensazione che anche questo governo stia procedendo un po’ a zig-zag, in attesa, magari, che le acque internazionali possano calmarsi. Ma le previsioni dei grandi istituti econometrici ci dicono che questa benedetta ripresa sia soltanto una chimera: la recessione a livello globale potrebbe, anzi, espandersi ancor più nel corso del 2020.
E, in uno scenario internazionale così incerto, l’Italia rischia di fare la fine dei vasi di manzoniana memoria. Ecco perché la manovra, pur con qualche pregio (è il caso della sterilizzazione dell’aumento dell’Iva), appare, per il momento, inadeguata ad affrontare una situazione piena d’incognite. Oggi, per farci stare tranquilli, non sono sufficienti i giudizi benevoli di Bruxelles: in un quadro talmente incerto, non è più solo questione di “placet” europeo.
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