avvocatoinprimafila il metodo apf

Marco Carrai, il mediatore d’affari amico di Renzi indagato nell’inchiesta su Open

RITRATTO

Imprenditore e manager, è considerato, prima di tutto, un tessitore di rapporti, un intermediario che può contare su una fitta rete di relazioni con investitori, imprenditori, banchieri, società estere, università, costruttori

di Silvia Pieraccini

27 novembre 2019


L’imprenditore Marco Carrai (nella foto Ansa), amico personale di Matteo Renzi, è indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open

3′ di lettura

A Firenze ancora oggi molti si chiedono: «Ma cosa fa, di lavoro, Marco Carrai?». L’amico di lunga data di Matteo Renzi, quello che gli ha fatto da assistente-consigliere agli albori della carriera politica (quando Renzi era segretario provinciale del Ppi, poi coordinatore provinciale della Margherita, presidente della Provincia di Firenze, sindaco di Firenze) e che gli è sempre rimasto vicino nelle tappe successive, si definisce “imprenditore e manager” ma è considerato, prima di tutto, un tessitore di rapporti, un mediatore d’affari, un intermediario che può contare su una fitta rete di relazioni con investitori, imprenditori, banchieri, società estere, università, costruttori.

Oltre a essere un grande amico di Israele, Paese di cui – proprio pochi giorni fa – Carrai è diventato console onorario per le regioni Toscana, Lombardia e Emilia-Romagna, durante un evento a Firenze a cui ha partecipato anche il segretario della Lega, Matteo Salvini.

«Lavora nell’ombra»
I rapporti sono la vera cifra stilistica di Carrai, nato a Firenze e vissuto nella campagna da cartolina di Greve in Chianti, stessa età di Renzi (44 anni) ma carattere e formazione decisamente diversi. Carrai non è laureato, non scrive libri, non sbandiera amicizie importanti, non fa proclami, non polemizza, non si espone, non catalizza l’attenzione e sta sempre un passo indietro. «Lavora nell’ombra», si sarebbe detto in altri tempi. Solo in una occasione, a ben guardare, l’ombra si è squarciata e le amicizie di Carrai si sono messe in mostra: nel settembre 2014, in occasione del suo matrimonio con Francesca Campana Comparini celebrato nell’abbazia romanica di San Miniato al Monte a Firenze. Testimoni di nozze furono Matteo Renzi e la moglie Agnese, ma sulla scalinata che porta alla chiesa – uno dei luoghi più belli e panoramici di Firenze – salirono come invitati Fabrizio Palenzona e Carlo Cimbri, Gian Maria Gros Pietro e Giuseppe Recchi, David Serra e Marco Tronchetti Provera, Lorenzo Bini Smaghi e Marco Morelli, Oscar Farinetti e Chicco Testa, Alessandro Baricco e Paolo Mieli, Paolo Fresco e l’allora ambasciatore Usa John Phillips, oltre ai politici amici come Luca Lotti e Simona Bonafé.

Il rapporto con l’avvocato Bianchi
E oltre all’avvocato Alberto Bianchi, poi diventato presidente della Fondazione Open, da sempre vicino a Renzi ma anche a Carrai che lo chiama in ogni occasione d’affari. È successo anche l’anno scorso, quando Carrai ha fatto da advisor agli indiani di Sajjan Jindal nella trattativa per l’acquisto dell’acciaieria ex-Lucchini di Piombino dall’algerino Issad Rebrab e ha voluto Bianchi come consulente. Concluso l’affare, sei mesi fa Carrai è entrato nel consiglio di amministrazione dell’acciaieria, la più grande d’Italia dopo l’Ilva di Taranto.

Il ruolo nella società che gestisce gli aeroporti di Firenze e Pisa
Oltre a ricoprire il ruolo di consigliere di amministrazione in varie aziende, Carrai è dal 2015 il presidente di Toscana Aeroporti, la società quotata che gestisce gli scali di Firenze e Pisa e che è controllata (62,3%) dall’argentino Eduardo Eurnekian, ed è fondatore e presidente di due piccole società dal nome altisonante: Cambridge management consulting labs, attiva nella consulenza tecnologica con sede a Firenze; e CyS4, che si occupa di cybersecurity e ha sede sempre allo stesso indirizzo dell’altra.

https://www.ilsole24ore.com/art/marco-carrai-mediatore-d-affari-amico-renzi-indagato-nell-inchiesta-open-ACrtlj1

Exit mobile version