“È con grande piacere che torno ad accogliervi al Quirinale per il saluto di fine anno. Oggi, per me, è anche l’occasione di un commiato”. Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso al corpo diplomatico accreditato in Italia. “Ci si può salvare solamente agendo tutti insieme. È una considerazione, quest’ultima, più volte ricordata nei nostri incontri, ben prima dell’avvento della pandemia. La realtà dei nostri giorni ci lascia intendere come in ogni ambito delle relazioni internazionali approcci esclusivamente nazionali non abbiano speranza di successo”. “Il mio auspicio è per un 2022 che consenta ai nostri popoli di far tesoro delle lezioni che abbiamo appreso in questi due anni, per un miglior futuro”.
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“Le crisi in atto hanno generato lo scorso anno, secondo le Agenzie delle Nazioni Unite, un incremento del fenomeno migratorio, che ha raggiunto un livello che supera i 280 milioni di essere umani, mentre i profughi, nello stesso periodo, hanno superato gli 82 milioni di persone. E’ evidente che non possiamo chiudere gli occhi, ripiegarci su noi stessi, ma dobbiamo avere il coraggio di raccogliere le sfide, elaborando congiuntamente soluzioni all’altezza degli impegni liberamente assunti a livello internazionale”.
Dal cambiamento climatico “e dalle connesse sfide della transizione energetica e tecnologica – ha detto Mattarella – come anche della sicurezza alimentare e della tutela della biodiversità, dipende il futuro dell’umanità”. “L’accordo raggiunto alla recente Conferenza di Glasgow – afferma Mattarella – ci fa sperare di poter contenere l’aumento della temperatura entro due gradi o, con uno sforzo ulteriore, entro un grado e mezzo. Mantenere credibile tale scenario è di vitale importanza”. “Le regole non possono essere dettate dalle tecnologie: è imperativo lavorare per applicazioni che abbiano ben chiaro che è la persona – con i suoi inalienabili diritti e le imprescindibili tutele di essi – a essere il punto di riferimento centrale. Non sono gli algoritmi a poter decidere la nostra esposizione alle informazioni, a influenzare le nostre preferenze, a incanalare le nostre scelte”. “Raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica al 2050 è una missione che richiede determinazione e coerenza. Presuppone mirati interventi nel breve termine, significative modifiche nelle abitudini personali nel medio e ampi cambiamenti strutturali nel lungo periodo. Offre in cambio, tuttavia, grandi opportunità in termini di crescita inclusiva e sostenibile nonché di equità sociale e intergenerazionale”. “Il necessario processo di transizione energetica – afferma il Capo dello Stato – può rappresentare un vero e proprio acceleratore per una rafforzata cooperazione tecnologica internazionale che tenga conto degli interessi di tutti e non lasci indietro nessuno. Gli investimenti richiesti possono apparire ingenti ma il “ritorno” in termini di salute pubblica, occupazione, qualità della vita e salvaguardia dell’ambiente è – e sarà – certamente superiore”.
Fonte Ansa.it