Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto la platea dell’Anci, riunita in assemblea ad Arezzo, per lanciare un nuovo messaggio in tema di manovra: «Ribadisco l’auspicio che la leale cooperazione tra le istituzioni della Repubblica trovi applicazione, e tragga nuova spinta, da una convergenza sugli indirizzi di bilancio»
Mattarella ai 170° di Cdp: anni determinanti per la crescita
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«Questi sono giorni di confronto intenso sulla legge di bilancio. A me non compete prendere parte nella discussione di merito, ma ribadisco l’auspicio che la leale cooperazione tra le istituzioni della Repubblica trovi
applicazione, e tragga nuova spinta, da una convergenza sugli indirizzi di bilancio». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto la platea dell’Anci, riunita in assemblea ad Arezzo, per lanciare un nuovo messaggio in tema di manovra. Il passaggio è all’interno dell’intenso discorso rivolto a un migliaio di sindaci, che hanno confermato il presidente Decaro alla presidenza dell’associazione e tributato al Capo
dello Stato lunghi applausi.
Mattarella: Comuni messi in grado garantire servizi
Parole a cui ha subito fatto seguito un riferimento proprio alla situazione dei Comuni, che per Mattarella non vanno dimenticati, a maggior ragione in questo periodo. Dopo «sacrifici rilevanti negli anni più duri del risanamento», adesso, «anche al fine dello sviluppo generale dell’Italia» questi «devono essere posti – ha scandito – nelle condizioni di rispondere alle domande delle rispettive comunità, garantendo quei servizi essenziali che sono condizione di piena cittadinanza e irrobustendo la capacità di autogoverno dei territori».
«Sbagliato rassegnarsi a Italia a due velocità»
«Sarebbe gravemente sbagliato rassegnarsi a un’Italia a più velocità. Ciascuno – in ordine alfabetico – da Abano Terme a Zungri, sarà più forte se ridurremo gli squilibri tra chi abita al Nord e chi al Sud, tra chi vive nelle metropoli e chi nei piccoli centri, tra chi è vicino al mare e chi continua a rendere più belle le colline e le montagne» ha aggiunto il presidente della Repubblica.
«Comuni sono la base della Repubblica»
Anche perché i Comuni «non sono la periferia della Repubblica ma la base della Repubblica» e «costituiscono un tratto essenziale della nostra identità nazionale e, posti come sono alle radici dell’ordinamento, lo alimentano in virtù della rappresentatività e della maggiore vicinanza con le concrete comunità di vita». Per questo, ha proseguito «non può esistere un’efficace strategia pubblica che escluda i Comuni o che li tenga ai margini». Devono anzi essere i «battistrada di una nuova stagione di sviluppo del Paese».
«Rilanciare interventi per periferie»
Nel discorso di Mattarella allora hanno trovato spazio tutti i Comuni, anche i piccoli: «Dove sono spente le luci vanno riaccese». E le periferie: «È quanto mai opportuno, come sostiene l’Anci, che gli interventi in favore delle periferie urbane abbiano un concreto rilancio sul piano nazionale, e che riescano a integrarsi con adeguate misure sociali e di welfare».
Poco prima infatti era stato il sindaco di Bari, appena rieletto per proclamazione alla guida dell’associazione, a definire il tema «un’emergenza», augurandosi che il Fondo per la riqualificazione «diventi un intervento strutturale e prioritario».
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