Negli tre ultimi anni l’intesa in materia di contrasto all’immigrazione illegale e al traffico di esseri umani ha permesso di dotare la Libia di navi, motovedette, elicotteri, gommoni, veicoli e strumenti di comunicazione per il controllo dei flussi migratori oltre che di armare mezzi navali per la Guardia costiera libica
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Come preannunciato dal premier Giuseppe Conte l’Italia si muove per rinegoziare il Memorandum of understanding sull’immigrazione siglato con la Libia nel 2017. A un giorno dal suo rinnovo automatico, per tre anni, scattato venerdì 1 novembre, il Governo ha ufficializzato in una nota verbale trasmessa alle autorità di Tripoli la richiesta, ai sensi dell’articolo 3, di riunire la commissione congiunta dei due Paesi e, ai sensi dell’articolo 7, di modificare il documento.
«Stracciare il Memorandum, come qualcuno propone, vuole dire restare a guardare da lontano le atrocità commesse in Libia. Il Memorandum prevede varie azioni giuste rimaste inattuate. Cambiamolo per renderlo più efficace», mette in guardia su Twitter Lia Quartapelle, capogruppo dem in commissione Esteri alla Camera, post un articolo del memorandum in cui si prevede l’intervento dell’Italia per la fornitura di medicinali e attrezzature sanitarie nei centri per gli immigrati illegali in Libia.
Come noto, negli tre ultimi anni l’intesa in materia di contrasto all’immigrazione illegale e al traffico di esseri umani ha permesso di dotare la Libia di navi, motovedette, elicotteri, gommoni, veicoli e strumenti di comunicazione per il controllo dei flussi migratori oltre che di armare mezzi navali per la Guardia costiera libica.
Verso unrisoluzione parlamentare
Le modifiche su cui lavora il Governo saranno illustrate in Aula alla Camera mercoledì 6 novembre, nel corso di una informativa sul memorandum del ministro degli Interni Luciana Lamorgese. Nelle prossime settimane, la commissione Esteri del Senato avvierà anche una serrata serie di audizioni sulla Libia, che termineranno con l’esame di una risoluzione per indirizzare il Governo nelle trattative con le autorità di Tripoli.
Rispondendo a una interrogazione del Pd alla Camera il 30 ottobre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva già chiarito che l’obiettivo della rinegoziazione è quello di «favorire un ulteriore coinvolgimento di Onu, comunità internazionale e Ong per migliorare l’assistenza ai migranti salvati in mare e le condizioni nei centri» per gli immigrati in Libia.
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