Il capo del governo italiano cerca nella Cancelliera una sponda, nella convinzione che quest’ultima, alla guida della presidenza di turno del Consiglio Ue, lo possa aiutare a superare le perplessità dei paesi frugali (Austria, Svezia, Danimarca e Paesi Bassi) e dell’Est e a chiudere un accordo su un Recovery fund da 750 miliardi. Se ciò accadesse, l’Italia porterebbe a casa 172 miliardi tra risorse a fondo perduto e prestiti
Il capo del governo italiano cerca nella Cancelliera una sponda, nella convinzione che quest’ultima, alla guida della presidenza di turno del Consiglio Ue, lo possa aiutare a superare le perplessità dei paesi frugali (Austria, Svezia, Danimarca e Paesi Bassi) e dell’Est e a chiudere un accordo su un Recovery fund da 750 miliardi. Se ciò accadesse, l’Italia porterebbe a casa 172 miliardi tra risorse a fondo perduto e prestiti
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Sul Recovery Fund «ne parleremo venerdì. Le opinioni sono ancora in parte divergenti ma penso che arriveremo ad un accordo». Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel al termine del vertice a Berlino (durato circa un’ora) con il premier Giuseppe Conte, dopo aver ricordato che durante i mesi della pandemia che ha colpito così duramente gli italiani hanno reagito con «straordinaria disciplina». «È un negoziato molto difficile, ho sempre sottolineato le difficoltà ma ho cercato in modo ambizioso di rappresentare il comune obiettivo di una risposta Ue solida, forte e coordinata» le ha fatto eco Conte, spiegando che «l’Europa deve offrire soluzioni» ai proprio cittadini, «non illusioni e paure», quelle lasciamole ai movimenti nazionalisti.
Merkel: con Conte approviamo progetto Recovery fund
«Abbiamo un compito complesso, quello di approvare sia il quadro pluriennale sia varare il Recovery fund e il cosiddetto Next generation Eu. Entrambi appoggiamo queste intenzioni e questo progetto. Per quel che riguarda le proposte del presidente del consiglio europeo Charles Michel, ognuno ha i propri interessi» ma «siamo d’accordo sulla struttura di base» ha aggiunto Merkel, che ha sottolineato: «È importante che quello che abbiamo previsto come fondo di ripresa sia qualcosa di poderoso, che non sia troppo ridimensionato. Il compito è enorme e anche la risposta deve essere poderosa».
Conte: l’Italia è per criteri di spesa chiari
Dal canto suo Conte ha chiarito che «l’Italia è per criteri di spesa chiari e trasparenti». E ha aggiunto: «Non stiamo chiedendo fondi da utilizzare in modo arbitrario. In modo discrezionale sì, ma non arbitrario». Non solo. Introdurre condizionalità impraticabili per l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund «sarebbe una follia» perché comprometterebbe «l’efficacia» del progetto e ostacolerebbe la ripresa europea.
La strategia di Conte
Il capo del governo italiano cerca nella Merkel una sponda, nella convinzione che quest’ultima, alla guida della presidenza di turno del Consiglio Ue lo aiuti a superare le perplessità dei paesi frugali (Austria, Svezia, Danimarca e Paesi Bassi) e dell’Est e a chiudere un accordo su un Recovery fund da 750 miliardi. Se ciò accadesse, l’Italia porterebbe a casa 172 miliardi tra risorse a fondo perduto e prestiti. Ma la partita europea è ancora complicatissima ed è probabile che non si chiuda neanche con il Consiglio europeo del 17 e 18 luglio. La Germania potrebbe esercitare una certa influenza sui frugali, a cominciare da Austria e Paesi bassi, ammorbidendone le posizioni.
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