di Sara Monaci
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La Milano che cresce è nelle mire dei nuovi poteri politici. È già iniziato l’“assedio” alle grandi società che producono importanti fatturati e che da sempre rappresentano un crocevia di relazioni, da Arexpo a Fondazione Fiera. Da una parte c’è quindi la giunta guidata da Giuseppe Sala, sostenuta dal Partito democratico, da cui potrebbe emergere una nuova idea di centrosinistra per le future elezioni politiche su suggerimento dello stesso sindaco che spesso parla del superamento del Pd a favore di un nuovo soggetto liberale e ecologista. Dall’altra c’è il nuovo centrodestra, composto fondamentalmente dalla Lega e affiancato da Fratelli d’Italia, che vuole mettere i suoi uomini nei posti chiave della Capitale del Nord.
Da Arexpo a Milanosesto
Guardiamo le ultime nomine. La società dei terreni dell’Expo 2015, Arexpo, ha appena nominato il nuovo amministratore delegato, Igor De Biasio, contemporaneamente nel cda della Rai. Il manager quarantenne è vicino al leader della Lega Matteo Salvini e continuerà per ora a svolgere il doppio incarico. Tecnicamente è stato indicato dal governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana, mentre il presidente della società, Giovanni Azzone, scelto da Palazzo Marino, è stato riconfermato.
Il manager appena uscito da Arexpo, Giuseppe Bonomi, considerato già dagli anni Novanta vicino alla Lega (ma apprezzato a onor del vero in modo bipartisan, rimanendo in sella anche con le giunte Pisapia e Sala) è appena approdato a Milanosesto, la società che sta riqualificando l’area ex Falck di Sesto San Giovanni, dove sorgerà la città della Salute, in cui stanno investendo grandi fondi, da Prelios a Hines.
Da notare che all’interno del cda di Arexpo anche gli altri azionisti (Fondazione Fiera Milano e Mef, che affiancano Comune di Milano e Regione Lombardia) hanno cambiato i loro consiglieri. Spicca il nome di Ilaria Battistini, in quota Mef, qualche anno fa avvocata che sosteneva l’incompatibilità del sindaco Sala con il suo precedente ruolo di amministratore delegato di Expo, e tra i firmatari di un ricorso al Tar e al Consiglio di Stato contro di lui (respinti entrambi).
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