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Minacce a industriali: due indagati

(ANSA) – MILANO, 12 MAR – Due esponenti dell’estrema
sinistra di Bergamo sono indagati nell’inchiesta della Procura
di Brescia sulle buste con proiettili e minacce a firma Nuclei
proletari lombardi indirizzate la scorsa estate al presidente di
Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, al presidente di
Confindustria Brescia, Stefano Scaglia, e per la bomba carta
inviata a settembre al presidente di Confindustria Brescia,
Giuseppe Pasini, per le presunte pressioni per evitare la zona
rossa a Nembro e Alzano. Si tratta di una donna di 65 anni che
fa parte della segreteria provinciale del Prc e di un uomo di
64, entrambi condannati nel vecchio processo di Prima Linea.
    Ieri – riportano l’Eco di Bergamo e il Giornale di Brescia –
la Digos di Bergamo su disposizione dei pm della Dda Bresciana
Silvio Bonfigli e Katy Bressanelli hanno eseguito perquisizioni
nelle case di entrambi sequestrando pc, telefonini e casa della
donna anche tre etti di marijuana. Entrambi sono stati portati
in questura per il prelievo salivare, in modo da accertare se
sono loro le tracce di dna trovate sulle buste, a causa delle
quali gli esponenti di Confindustria sono finiti sotto scorta.
    I due, che hanno partecipato ad alcune manifestazioni del
Comitato popolare verità e giustizia per le vittime del Covid
(comitato diverso e più a sinistra rispetto a Noi denunceremo) sono indagati per associazione con finalità di terrorismo o di
eversione dell’ordine democratico e minacce aggravate.
    “Non sapevo di quelle lettere anonime, non avevo letto la
notizia sui giornali – ha riferito la donna all’Eco di Bergamo
-. Sono serenissima, le pare che una donna di 65 anni possa fare
una cosa del genere? La polizia avrà voluto vedere il
personaggio che potevo essere 40 anni fa. Ma dopo la condanna al
processone non ho preso nemmeno una multa”. Rifondazione si dice
certa dell’estraneità di entrambi. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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