Nel corso della prigionia, durata oltre un mese, Sossi venne sottoposto a un “processo politico”, in cui inizialmente si decise di giustiziarlo. Poi se ne propose la liberazione per ottenere in contropartita il rilascio di otto componenti del Gruppo XXII Ottobre detenuti per vari reati terroristici
(Ansa)
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All’età di 87 anni è morto a Genova l’ex magistrato e politico Mario Sossi. Già Pubblico ministero nel processo al Gruppo XXII Ottobre (una delle varie organizzazioni terroristiche della sinistra extraparlamentare), il suo nome resta legato al rapimento subito dalle Brigate Rosse che il 18 aprile 1974 lo sequestrarono appena sceso da un autobus della linea 42 a Genova, caricandolo su un’auto guidata da Alberto Franceschini, fondatore e leader storico delle Br.
Oltre un mese di prigionia
Il sequestro di Sossi fu denominato dai brigatisti “Operazione Girasole”: tra la ventina di terroristi a vario titolo coinvolti spicca il nome di Mara Cagol, moglie di Renato Curcio, altra leader di rilievo delle Br. Nel corso della prigionia, durata oltre un mese, Sossi venne sottoposto a un “processo politico”, in cui inizialmente si decise di giustiziarlo. Poi se ne propose la liberazione per ottenere in contropartita la scarcerazione di otto componenti del Gruppo XXII Ottobre detenuti per vari reati terroristici e il loro trasferimento in un paese “amico”.
La liberazione e la «rappresaglia» delle Br
Nonostante il parere favorevole alla libertà provvisoria del gruppo deliberato dalla Corte d’assise d’appello, il procuratore di Genova Francesco Coco si rifiutò di controfirmare l’ordinanza presentando ricorso in Cassazione. Il 23 maggio 1974 Sossi venne comunque liberato a Milano, e senza avvertire nessuno rientrò da solo in treno a Genova dal luogo della prigionia, sulle colline di Tortona. Due anni dopo, l’8 giugno 1976 il giudice Coco venne assassinato assieme ai due uomini della scorta, Giovanni Saponara e Antioco Deiana, primo magistrato ucciso dalle Br, come «rappresaglia».
Le candidature per AN e Forza Nuova
Nato a Imperia il 6 febbraio del 1932, sposato e ormai vedovo, due figlie, Sossi era entrato in magistratura nel 1957. Dopo essere andato in pensione nel 2006, ha poi esercitato la professione di avvocato penalista fino alla sospensione provvisoria dall’Albo decisa nel 2011 per due anni in seguito a una denuncia per calunnia. Nel 2008 Sossi si era candidato per il Consiglio comunale di Genova nelle fila di Alleanza Nazionale, senza venir eletto. Nel 2009 si era candidato invece alle Europee da indipendente nella lista di Forza Nuova, anche in questo caso senza successo.
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