In vista del referendum costituzionale del 29 marzo sulla riduzione dei parlamentari, il fronte del No si arricchisce di un comitato nazionale che si colloca esplicitamente nel campo del centrosinistra e annovera anche dirigenti e militanti del Pd tra i suoi promotori: “Democratici per il No”.
«Questo taglio lineare – si legge nell’appello del comitato – produrrà risparmi risibili e avrà effetti negativi sulla qualità della nostra democrazia. L’Italia diventerà il paese europeo con il peggior rapporto tra numero di cittadini ed eletti. Interi territori (e gli italiani all’estero) saranno privati di propri rappresentanti in Parlamento. E i parlamentari che resteranno saranno scelti dai vertici dei partiti, spezzando qualsiasi legame tra gli elettori e chi li rappresenta. È il cedimento alla demagogia antiparlamentare di chi vede le istituzioni come inutili orpelli e punta a sostituire la democrazia rappresentativa con qualche piattaforma digitale privata. Si ridimensiona il Parlamento per assecondare una visione meschina della politica, l’idea che rappresentare i cittadini equivalga a occupare una poltrona».
Tra i promotori, il costituzionalista Marco Plutino (portavoce del comitato), il senatore dem Tommaso Nannicini, che ha anche promosso la raccolta delle firme per il referendum, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, i parlamentari Tatjana Rojc, Gianni Pittella, Francesco Giacobbe, Daniele Viotti, Fabio Porta, consiglieri regionali, dirigenti e militanti del Pd, docenti universitari e attivisti del centrosinistra, tra cui Giovanni Lattanzi (coordinatore del comitato), Fabiano Amati, Piero Comandini, Ludovico Manzoni, Federica Roccisano, Cinzia Meccariello, Florinda Verde, Luigi Covatta e Salvatore Prisco. Il comitato nazionale ha già una rete di coordinatori in tutte le regioni italiane e all’estero, e lancerà la sua campagna la prossima settimana.
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