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Nella partita per il commissario Ue ora Giorgetti più debole. Torna in pista M5S

dopo il sì a von der leyen

di Gerardo Pelosi

17 luglio 2019


Von der Leyen nuova presidente Commissione Ue

3′ di lettura

Il “no” della Lega alla nuova presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, rischia di condizionare anche la partita del candidato italiano alla carica di commissario, posto per il quale tutte le indicazioni convergevano (fino a ieri) sul nome di Giancarlo Giorgetti sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nelle ultime dichiarazioni aveva sempre ripetuto che l’esito delle elezioni europee aveva di fatto messo nelle mani della Lega la scelta su chi dovesse essere commissario italiano per i prossimi cinque anni auspicabilmente per un portafoglio economico di peso, molto probabilmente quello della Concorrenza. Ma ieri lo stesso Conte ha stigmatizzato le “responsabilità” della Lega che ha fatto mancare il suo appoggio alla nuova presidente dell’esecutivo comunitario. Il voto di ieri a Strasburgo ha infatti rimesso in pista il Movimento cinque stelle che, insieme ai polacchi di Giustizia e libertà, si è rivelato decisivo per il voto a favore dell’ex ministro tedesco della difesa azzerando l’effetto dei numerosi franchi tiratori. I pentastellati hanno ottenuto subito come “premio” una vicepresidenza dell’Europarlamento con Fabio Massimo Castaldo, nomina tutt’altro che scontata non appartenendo egli alle tre forze di maggioranza (Ppe, S&D e liberali) ma al gruppo misto. Ma il voto a favore della nuova presidente della Commissione Ue aiuterà i Cinque stelle anche sul fronte interno per recuperare terreno rispetto alla Lega dopo il flop alle elezioni europee.

Salvini: mica è un mercato. Se non mi voti niente commissario?
Con aria abbastanza stizzita il vicepremier Matteo Salvini ha parlato oggi della nuova presidente della Commissione come di una candidata «passata solo con nove voti a favore» e «sbilanciatissima a sinistra» frutto di un accordo tra Merkel, Macron, Renzi e Cinque stelle. Quanto alla partita dei commissari secondo Salvini «non siamo mica al mercato, se mi voti ti do il commissario, altrimenti niente». All’Italia, ha aggiunto Salvini, «spetta un commissario che si occupi di occupazione, industria, commercio e regole di concorrenza». Ma il nome resta sempre quello di Giorgetti? «Abbiamo molte persone competenti, non c’è solo lui, abbiamo più di una soluzione».

Von der Leyen: dobbiamo lavorare insieme a tutti
È un messaggio di cauta apertura anche alle forze non propriamente europeiste quello che la nuova presidente della Commissione sembra avere lanciato subito dopo la sua elezione. «Voglio una commissione che lavori per rafforzare l’Europa – ha detto Ursula von der Leyen – ma sono profondamente convinta che tutti faremo meglio se lavoreremo tutti insieme». Quanto alla necessità di lavorare anche con Paesi sovranisti come l’Italia la nuova presidente ha commentato: «Siamo 28 e dobbiamo lavorare tutti insieme e questa è la bellezza dell’Europa, a volte è difficile trovare dei compromessi, ma voglio che la commissione sia forte, assertiva e attiva e la sua composizione deve riflettere questo. Sceglieremo i migliori». La nuova presidente punta a «un buon bilanciamento geografico» sui portafogli «per fare in modo che l’Est ed il centro dell’Europa siano rappresentati in maniera appropriata».

Secondo voto di ottobre decisivo per nuova Commissione Ue
Nelle prossime settimane la nuova presidente della Commissione prenderà contatti con gli Stati membri per completare il collegio dei commissari. Questi ultimi, una volta indicati, verranno sottoposti alle audizioni delle commissioni competenti del Parlamento europeo con esami dagli aspetti politici ma anche molto tecnici. Il rischio di essere bocciati o passare con riserve non è affatto remoto (come insegna la vicenda Buttiglione). Ma quello che la nuova presidente vuole assolutamente evitare è il rischio che il secondo voto su tutta la nuova Commissione (previsto per la fine di ottobre) riservi brutte sorprese con un giudizio negativo o con margini ancora più risicati rispetto a quelli di ieri. Anzi, nelle sue intenzioni, Ursula von der Leyen avrebbe l’ambizione di recuperare gran parte dei franchi tiratori e ottenere una maggioranza ben più ampia rispetto a quella di ieri. Come tutto questo possa essere compatibile con un negoziato costruttivo con forze sovraniste come la Lega resta ancora tutto da capire.

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