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Omofobia: la legge Zan, dopo il sì della Camera ora è ferma al Senato

La legge Zan contro l’omofobia ha l’obiettivo di proteggere persone omosessuali, donne e disabili dai cosiddetti reati d’odio, cioè l’istigazione a commettere atti violenti o discriminatori nei loro confronti. La Camera il 4 novembre scorso ha infatti approvato in prima lettura a scrutino segreto, con 265 si e 193 no, la proposta di legge che ha adottato il nome del relatore, il Dem Alessandro Zan, e che prende spunto da diverse proposte di legge di iniziativa di deputati di Leu, Pd, M5s ed anche Fi. La legge è ora ferma al Senato e, come ha spiegato Franco Mirabelli del Pd, il ddl, trasmesso dalla Camera, non è stato ancora incardinato a Palazzo Madama per “le resistenze della Lega”.

Si tratta di un provvedimento trasversale che solo dopo diversi anni è riuscito ad approdare in Parlamento. La prima proposta di legge a riguardo risale addirittura al 2013 mentre il testo Zan ha cominciato il suo iter in commissione Giustizia della Camera solo nell’autunno del 2019. E il ddl lo scorso anno la decisa opposizione di Lega e Fratelli d’Italia. Proprio la presenza di un testo della “azzurra” Giusi Bartolozzi ha reso inizialmente possibile in Commissione Giustizia il sostegno di Fi, che alla fine ha scelto di allinearsi a Lega e Fdi. Solo cinque “liberal” di Fi hanno votato a favore (Bartolozzi, Polverini, Prestigiacomo, Vito e Perego). Il centrodestra ha sostenuto che si tratta di una legge che introduce un reato di opinione, tanto è vero che in Aula, lo scorso novembre, i deputati di Fdi hanno inscenato una protesta indossando un bavaglio mentre la Lega ha scandito “liberta’ , liberta’ “.

Ecco in pillole le novità che cosa introdurrebbe:

– CARCERE: reclusione fino 18 mesi o multa fino a 6.000 euro per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identita’ di genere o sulla disabilita’ “; carcere da 6 mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi; reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi partecipa o aiuta organizzazioni aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi.

– CLAUSOLA SALVA IDEE: “sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonche’ le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla liberta’ delle scelte, purche’ non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”.

– GIORNATA NAZIONALE: il 17 maggio e’ la giornata nazionale contro l’omofobia dedicata alla promozione della cultura del rispetto e dell’inclusione nonché al contrasto dei pregiudizi, delle discriminazioni. Le scuole di ogni ordine e grado dovranno inserire nella propria offerta formativa programmi di sensibilizzazione a questo tipo di discriminazioni.

– CENTRI ANTI-VIOLENZA: 4 milioni l’anno per dei centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere, per prestare assistenza legale, sanitaria, psicologica, ed anche alloggio e vitto alle vittime dei reati di odio e discriminazione.
   

Fonte Ansa.it

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