Nel corso del 2021 in Italia 301 operatori dell’informazione (giornalisti, blogger, fotoreporter, video cronisti) sono stati colpiti da minacce e intimidazioni per metterli a tacere, per ostacolare la loro attività di fornire informazioni nell’interesse pubblico. A fornire i dati, aggiornati al 17 dicembre, è l’Osservatorio non governativo Ossigeno per l’Informazione. Il 24% dei minacciati sono donne. La metà delle intimidazioni (48%) sono state realizzate con querele pretestuose, un quarto (25%) con avvertimenti, il 16% con aggressioni fisiche, il 10% con iniziative non perseguibili che hanno ostacolato arbitrariamente e in modo discriminatorio l’accesso alle informazioni, l’1% con danneggiamenti.
Nel corso dell’anno non sono mancati episodi correlati all’emergenza da Covid-19. Su 301 casi casi totali, 69 hanno riguardato operatori ed operatrici dell’informazione impegnati a seguire le manifestazioni contro l’introduzione del green pass o del vaccino, oppure che hanno documentato l’evolversi della pandemia. Dal 2006 a oggi Ossigeno ha segnalato 4904 giornalisti minacciati. Il numero dei minacciati del 2021 è inferiore a quello dei due anni precedenti: 301 rispetto ai 495 del 2020 e ai 472 del 2019. “Questo notevole calo non riflette un miglioramento della situazione, che – a giudizio dell’Osservatorio – rimane drammaticamente grave e preoccupante e richiederebbe attenzione e cure urgenti che continuano a essere rinviate sine die. Il calo del 2021 dipende essenzialmente dal notevole indebolimento delle risorse dell’Osservatorio Ossigeno che produce questi dati, svolgendo un compito di interesse pubblico che richiede una notevole mole di lavoro e che, secondo le Raccomandazioni dell’UNESCO, del Consiglio d’Europa, dell’OSCE e di altre organizzazioni, dovrebbe essere svolto con adeguate risorse pubbliche e garanzie di autonomia dal Governo e dalle forze politiche, e invece viene svolto prevalentemente con il volontariato professionale e qualche donazione”. Nel 2021 Ossigeno ha ricevuto meno donazioni e meno prestazioni volontarie e di conseguenza ha potuto fare una ricerca più limitata degli episodi che rientrano con ragionevole certezza nel suo campo di competenza. Inoltre Ossigeno ricorda che “il suo Osservatorio, anche quando ha operato con maggiori risorse, ha potuto misurare e mostrare in modo documentato soltanto la punta dell’iceberg, non l’intero fenomeno delle minacce rivolte ai giornalisti in Italia. Il fenomeno è notevolmente più grande: la parte sommersa, non visibile, è molto più estesa di quella che si riesce a vedere”.
Quest’anno Ossigeno è riuscito a condurre un esame e una verifica approfondita delle intimidazioni rivolte a 135 dei 301 giornalisti e blogger censiti.
Fonte Ansa.it