«Conte candidato premier? Su di lui ho un giudizio diverso da Zingaretti». «Noi siamo alternativi sia ai sovranisti leghisti sia ai populisti grillini»
di Emilia Patta
Indagine Open, Renzi all’attacco: niente da nascondere, denuncio
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Cominciamo dalla legge di bilancio, senatore Renzi. Una manovra che avvia il rilancio del Paese o il minimo sindacale per mettere in sicurezza i conti? Che cosa manca a suo avviso?
È il minimo sindacale per mettere in sicurezza i conti. Però non sottovaluto questo fatto. Per raggiungere tale traguardo – dopo la tragica esperienza del governo populista – abbiamo dovuto lottare molto. E adesso la minaccia dell’aumento dell’Iva è stata disinnescata. Manca la crescita, purtroppo. L’abbiamo avuta fino alla prima metà del 2018, poi è scomparsa. Ma dobbiamo garantire stabilità istituzionale perché con i tassi così bassi un Paese con molto debito deve sfruttare la situazione. Abbiamo ridotto il costo degli interessi sul debito dai 77 miliardi di € del 2013 ai 59 miliardi del prossimo anno. Chiediamo stabilità per rassicurare i mercati e portare questa cifra sotto i 50 miliardi: questo significa fare l’interesse del Paese. E noi pensiamo prima di tutto all’Italia, sempre. Stabilità. Non immobilismo, ma stabilità.
Lei ha detto che in un certo senso le motivazioni che hanno dato vita al Conte 2 si sono esaurite proprio con la manovra. Il vostro piano shock per sbloccare le opere è per lei dirimente ai fini della verifica di gennaio? Ne ha parlato con il premier?
Il piano shock può sbloccare 120 miliardi di euro. È una cifra pazzesca, un’occasione di ammodernare l’Italia, creare posti di lavoro anziché dare sussidi assurdi come il reddito di »cittadinanza e aiutare la crescita. Purtroppo bisognerà ricorrere a un commissariamento selvaggio ma siamo in emergenza. Dunque Italia Shock non è dirimente per la verifica di governo, ma è dirimente per il futuro dell’Italia. Il Premier Conte ha incontrato più volte in questi giorni Italia Viva: sa come la pensiamo. In ogni caso il primo febbraio – dopo che si sarà calmato il clima post elettorale in Emilia Romagna – presenteremo l’articolato di quello che speriamo possa diventare un decreto legge. La Camera lunedì approva il bilancio, dopo dobbiamo approvare il rilancio. E senza crescita non c’è occupazione, non c’è giustizia.
Sulla Popolare di Bari ci sono responsabilità da parte della vigilanza di Banca d’Italia?
Ho posto il problema della Vigilanza e di Banca d’Italia nell’unico momento in cui alla politica era consentito fare qualcosa, vale a dire al momento del rinnovo del Governatore. Sono stato tacciato di disfattismo e isolato da tutto il mondo politico e dall’establishment finanziario. Eppure le vicende di oggi dimostrano che quegli argomenti erano veri e che avrebbero meritato una discussione meno superficiale. Il tempo è galantuomo. Ora però bisogna guardare al futuro, senza polemiche. Sono certo che Banca d’Italia sia un’istituzione importante, da tutelare. E spero che su Bari si possa scavare: salvare i lavoratori e le famiglie, punire i responsabili a tutti i livelli. Non cerco rivincite o vendette, mi basta la verità. E resti agli atti che senza la riforma delle popolari la situazione delle banche sarebbe stata molto più drammatica.
Capitolo giustizia. Alla fine il M5S l’ha spuntata sulla prescrizione: a gennaio scatterà il blocco dopo il primo grado di giudizio…
La prescrizione scatta perché due forze politiche populiste, Cinque Stelle e Lega, hanno votato questa legge assurda. Noi abbiamo votato contro e io ne vado fiero. Una giustizia senza fine non è giustizia. E solo la demagogia può pensare di far credere che per i cittadini sia meglio così. Detto questo, penso che ci sia un problema di fondo. Sulla giustizia le forze politiche che compongono la maggioranza hanno visioni diametralmente opposte: non è solo la prescrizione, ma la presunzione d’innocenza, misure come la confisca e molto altro. O si trova un accordo serio, stabile, equilibrato. O ciascuno in Parlamento vota come vuole. La responsabilità di trovare un punto d’equilibrio spetta innanzitutto al ministro. Se ci sarà un patto di maggioranza, bene. Altrimenti ciascuno voterà in libertà.
I giornali sono pieni di retroscena sulla possibile caduta del governo per sua mano e su un presunto asse con Salvini che non escluderebbe un governissimo prima di tornare al voto. Può rassicurare gli alleati su questo punto?
Rincorrere notizie false per smentirle è frustrante, sia per i giornalisti che per i politici. Non ho fatto alcuna cena con Salvini, né in Toscana né altrove. Non c’è nessun retroscena. Qui c’è un Paese che deve guardare avanti, anziché continuare a guardare indietro. Mi auguro che la Lega voti il Piano Italia Shock perché sarebbe un gesto importante. Ma questo non significa altro. Sblocchiamo i depuratori, l’alta velocità al Sud, le opere per il dissesto dal Seveso a Sarno, le scuole, i porti, gli aeroporti. E blocchiamo per una volta polemiche talmente noiose da far sbadigliare anche gli addetti ai lavori. Io penso al bene dell’Italia, non al gossip della politichetta.
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