Potranno andare in pensione dal 1 luglio, e non dal 1 aprile come gli altri, gli statali che matureranno la quota 100 entro il 31 marzo prossimo. Se la quota 100 verra’ maturata dal 1 parile, potranno andare in pensione dopo 6 mesi. E’ questa una delle novita’ previste dal decreto su quota 100 che il governo si appresta ad esaminare. Per gli statali e’ confermata pero’ la tempistica per l’accesso al Tfr cosi’ come prevista dalla legge Fornero: ne avranno cosi’ diritto in un arco di tempo al massimo di 5 anni. In altri termini, il dipendente pubblico ricevera’ la liquidazione nel momento in cui avrebbe maturato il diritto al pensionamento secondo le norme della Fornero ossia 67 anni di eta’, o 42 anni e 10 mesi di anzianita’ contributiva. Dovra’ quindi attendere.
Il decreto prevede inoltre che le regole per percepire la buonuscita non cambiano: ad esempio, il Tfr oggi viene liquidato interamente solo fino a 50 mila euro.
Se supera i 50 mila ma a’ inferiore ai 100 mila, viene corrisposto in due rate annuali ma se dovesse essere superiore ai 100 mila, le rate sarebbero tre. Questo significa che se un dipendente pubblico raggiunge quota 100, ossia i 62 anni di eta’ e i 38 anni di contributi, con una liquidazione superiore a 100 mila euro, dovra’ attendere i 70 anni per intascare l’intera somma.
Per accelerare i tempi, il provvedimento del Governo prevede che le pubbliche amministrazioni stipulino apposite convenzioni con le banche.
(AGI)