Non è ben chiaro ancora se l’intento è detonare o spegnere, unire o sconsacrare del tutto. Del resto, le reazioni a caldo dopo il lancio dell’associazione Voce libera di Mara Carfagna, sono tutto fuorché di gioia. La tregua tra il Cav e la vicepresidente della Camera dei deputati è ormai un lontano ricordo, e Voce libera di sicuro non è il regalo che l’ex premier si aspettava in queste feste. Contro ogni previsione, però, l’obbiettivo di Voce libera è nobile: quindi Silvio, stai sereno, almeno secondo Andrea Cangini, forzista e membro di spicco dell’associazione di Mara Carfagna, per cui questa mossa è l’unica in grado di «tenere la classe dirigente nel partito, far avvicinare a quest’ultimo personalità di spicco e aumentare l’offerta di contenuti strutturati a livello di dibattito pubblico»
Cangini, con l’associazione Voce libera per molti si è consumato lo strappo definitivo tra Berlusconi e la Carfagna. È davvero così?
Coordino il comitato scientifico dell’associazione di Mara e ne sono per altro portavoce, per dire che sono senza dubbio dalla parte della vicepresidente della Camera dei deputati, che rimane tuttavia la stessa di Silvio Berlusconi.
Non è quindi un tentativo di fuga solitaria?
Nella maniera più assoluta, anzi, forse è vero il contrario. Questo è un modo per tenere la classe dirigente nel partito e per far avvicinare a quest’ultimo personalità di spicco, associazioni, esperti, soggetti di cultura compatibile, che purtroppo in questa fase non metterebbero mai piede dentro Forza Italia e non si avvicinerebbero mai agli eventi da essa organizzati. L’obiettivo è opposto a quello che molti pensano.
Cosa vi ha spinto a questo passo?
Proprio prendendo atto della situazione e spunto da quello che ripete da tempo Berlusconi, ovvero la possibilità di un governo a guida destra-destra di Salvini e Meloni nel quale Forza Italia avrebbe un ruolo ancillare. Questo a nostro avviso non sarebbe negli interessi del Paese, in quanto un esecutivo del genere non riuscirebbe a garantire il bene nazionale e finirebbe in un angolo in Europa e nel mondo. Resta poi il fatto che molti elettori, che si qualificano liberali e moderati, alle ultime elezioni non hanno votato perché privi di fiducia nell’asse Lega-Fratelli d’Italia, oltre ad averla persa nei nostri confronti: sarà quindi un nostro obiettivo riportare questi elettori alle urne, ora attraverso l’associazione, ora attraverso l’offerta di contenuti strutturati e importanti a livello di dibattito pubblico e in Parlamento.
Perché non provare a rifondare Forza Italia dalle fondamenta, piuttosto che creare una start up che ha scatenato volente o nolente degli ulteriori attriti interni?
Non siamo i primi a fare un’associazione o una fondazione, non è una cosa così anomala. È vero anche però che in Forza Italia si fatica a parlare di politica. Le scelte rimaste pertanto sono due: o uno esce e va altrove; o uno resta dentro e cerca di organizzare un’offerta politica capace di interloquire anche con chi non è di FI.
Si salvi chi può, in altre parole….
La situazione è abbastanza drammatica, il partito è ridotto al 5-6 per cento e continua a perdere voti da anni (l’unico nel centrodestra), perdendo voti perde anche classe dirigente, sopratutto nei territori. Credo quindi che un’associazione del genere fornisca motivazioni a chi non riesce più a trovarle, trattenendo nel perimetro del partito e del centrodestra figure che altrimenti troverebbero spazio in altre aree politiche.
Ci potrà mai essere un incrocio di idee e di organico tra Voce libera e le altre forze centriste, su tutti Renzi e Calenda?
È difficile, soprattutto perché Renzi sta sostenendo un governo a mio avviso dannoso per il Paese. Doveva essere l’esecutivo della serietà, mentre invece sono in perfetta continuità con il governo giallo-verde precedente. Finché Italia Viva rimane al suo interno, nessuna interlocuzione sarà possibile.
Rimane allora una sola opzione: sciogliersi dentro la Lega o ricreare una Forza Italia ex novo…
Al momento direi di no. O meglio, se fosse vero quello che leggo su molti giornali, che è stato deciso che FI sarà fagocitata dalla Lega, in questo caso, di sicuro noi non staremo a quelle condizioni.
Non si può fare neanche una colpa a Salvini se gli equilibri di forza tra Lega e Forza Italia si sono invertiti…
Assolutamente no, la colpa è di Forza Italia perché non parla più la sua lingua, non difendiamo più le nostre idee e viviamo nell’ombra di Salvini. La nostra è un’operazione che andrà sia a giovare a Forza Italia, sia al sistema politico ed elettorale, in quanto il pensiero liberale è stato pressoché escluso dalla scena politica, sia alla governabilità del Paese.
Riguardo invece il referendum sul taglio dei parlamentari, lei è uno dei tre promotori della raccolta di firme: perché ha deciso di aderire?
È una questione molto trasversale, assolutamente non nata come operazione di partito. La politica è una cosa seria e le istituzioni debbono essere salvaguardate: in questo caso, con il taglio dei parlamentari, per come è stato realizzato è un attacco alla democrazia, non alle poltrone dei parlamentari. Il Parlamento così smembrato sarà enormemente più debole, i territori e di conseguenza i cittadini saranno mal rappresentati: è una riforma indifendibile, siegata solo per intenti demagogici.
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