Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato a breve un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Intanto cresce il pressing per un possibile rinvio dell’entrata in vigore di nuove norme sulla prescrizione
Conte: cittadini ci chiedono efficienza non la prescrizione
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La tensione nella maggioranza sulla prescrizione continua a essere alta. Dopo l’attacco di Renzi in un’intervista a Repubblica contro il ministro Bonafede e la sua riforma (stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio, ndr) è stato il Guardasigilli a replicare alzando il tiro: «Siamo in maggioranza, invece vedo toni di chi sembra all’opposizione. A volte sembra che i testi glieli scrivano Salvini o Berlusconi. Non possono continuare a molestare i cittadini con dichiarazioni che sembrano minacce». E ha aggiunto: «Sulla prescrizione non mi sono mai
sottratto al dibattito», ma «i cittadini devono sapere che c’è una maggioranza che lavora. Questo significa stare a un tavolo a scrivere le norme, non urlare e strillare da mattina a sera».
Bonafede: riforma processo penale in consiglio ministri
Bonafede, a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario al Consiglio di Stato, ha negato che siano in corso trattative tra le forze di governo. E ha aggiunto: «Il mio impegno è portare la riforma per abbreviare i tempi dei processi al Consiglio dei Ministri.
Lì ciascuno si assumerà le sue responsabilità». I tempi? «Ritengo che entro 10 giorni il testo della riforma del processo penale debba arrivare in Cdm».
Le tensioni nella maggioranza
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato a breve un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Intanto cresce il pressing per un possibile rinvio dell’entrata in vigore di nuove norme sulla prescrizione.
E il tempo stringe. Il 24 febbraio arriverà in Aula a Montecitorio la
proposta di legge dell’azzurro Enrico Costa che punta ad abrogare la riforma del ministro Alfonso Bonafede. Quel voto potrebbe rischiare di mostrare plasticamente le divisioni della maggioranza, con Iv che non vuole la legge del Guardasigilli, il M5s che la rivendica come una sua bandiera e il Pd che preferirebbe un intervento di più ampio respiro.
Ipotesi rinvio al 2021 dell’entrata in vigore della legge
Tra i parlamentari di maggioranza, cresce la convinzione che per uscire dall’impasse ed evitare che si vada alla conta in Aula sulla proposta di legge Costa, l’unica soluzione sia quella di rinviare al 2021 l’entrata in vigore della riforma della prescrizione. Sarebbe in sostanza il “lodo Annibali”. Il M5s è contrario ma, a quanto si apprende, tra gli esponenti
pentastellati si starebbe diffondendo la convinzione che si possa ragionare di una sospensione fino al prossimo anno, mettendo per iscritto che intanto si applica la vecchia legge Orlando. La differenza è di forma, ma per il M5s di sostanza. È difficile infatti che il ministro Bonafede, che è anche capo delegazione del M5s al governo, accetti che si torni indietro. Oppure – è l’altra ipotesi – la maggioranza potrebbe andare al voto sulla proposta Costa, il 24, dividersi in Aula ma non per questo rompere l’alleanza di governo.
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