Per il premier la norma che interrompe la prescrizione dopo il primo grado dal 1° gennaio «è giusto che ci sia» anche perché gli effetti verrebbero a prodursi «negli anni a venire». Ma per il vice segretario del Pd Andrea Orlando: «al momento le soluzioni prospettate non sono adeguate»
di An.Ga.
Bonafede: con prescrizione no apocalisse, primi effetti nel 2024
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Il M5S, supportato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è in pressing sul tema della prescrizione, su cui manca un accordo
nella maggioranza. «La norma sulla prescrizione è giusto che ci sia» anche perché gli effetti verrebbero a prodursi «negli anni a venire». Così il premier Giuseppe Conte che aggiunge : «Questo non significa che non c’è necessità di assicurare un sistema di garanzie adeguato per assicurare il vincolo costituzionale della durata ragionevole dei processi . Sono convinto – ha aggiunto- che con l’accordo di tutte le forze politiche troveremo una soluzione». La riforma targata M5s, entrerà in vigore il 1° gennaio, e prevede l’interruzione dei termini di prescrizione dopo la sentenza di primo grado, sia di condanna che di assoluzione.
Orlando: su prescrizione mancano soluzioni adeguate
Interlocutoria la replica dell’ex Guardasigilli e oggi vice segretario del Pd Andrea Orlando: «Sono assolutamente d’accordo con Conte» quando dice che per la prescrizione «il problema è trovare un bilanciamento nell’ambito del processo. Al momento, però, le soluzioni prospettate non sono adeguate». Più duro Andrea Marcucci, presidente dei senatori dem: «Di Maio si tolga dalla testa l’idea che sia il M5s a dettare l’agenda dei provvedimenti del governo. Sulla prescrizione è fondamentale garantire tempi certi e brevi per la durata dei processi».
Bonafede: conquista civiltà su prescrizione
La linea di Bonafede è netta: «Io ritegno che in Italia sia una conquista di civiltà il fatto che se si arriva alla sentenza di primo grado, dopo non è più possibile che il processo cada nel nulla. A quel punto lo Stato si deve sentire obbligato a dare una risposta di verità e giustizia».
Il rilancio di Di Maio: il Pd ci segua
Ad riaprire le ostilità sulla prescrizione è stato lunedì Luigi Di Maio, il capo politico di M5S, invitando i dem a non comportarsi come Matteo Salvini visto che «a battersi contro questa norma di assoluto buon senso c’è la Lega» e Berlusconi. «Mi aspetto che la musica sia cambiata» è stato l’avvertimento del leader M5s che ha ricevuto subito la sponda del premier Giuseppe Conte: che in un forum con l’AdnKronos ha sottolineato come la riforma della giustizia non solo figuri nei punti programmatici della maggioranza ma sia anche «fortemente voluta dal presidente del Consiglio».
Le tensioni nella maggioranza
Ma nel concreto M5S e Pd non si mettono d’accordo, perché il Pd pretende lo slittamento della legge Bonafede se non viene approvata contestualmente anche la riforma del processo penale. Non resta che attendere il prossimo vertice dei partiti di governo, tenendo conto che M5S è isolato sulla prescrizione in quanto Pd, Italia viva e Leu sono tutti favorevoli a uno slittamento.
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