La maggioranza torna a traballare sul tema della riforma della prescrizione. «Italia Viva è pronta a votare no alla riforma. Se non passa il lodo Annibali meglio il ddl di Forza Italia», ammonisce Matteo Renzi
di Andrea Gagliardi
Scontro sulla prescrizione. Bonafede: Renzi isolato. Lui replica
3′ di lettura
La maggioranza torna a ballare sul delicatissimo tema della riforma della prescrizione. Una nuova polemica tra Matteo Renzi (che suggerisce di pensare ai voti mancanti alla maggioranza in Senato) e il ministro Alfonso Bonafede ha acceso la domenica alla vigilia di una giornata decisiva su questo tema come su quello di autostrade: lunedì pomeriggio, infatti, il governo dovrà dare un parere in Commissione alla Camera agli emendamenti sul Millepreroghe, tra i quali ci sono quelli di Italia Viva
proprio su questi due punti.
Giovedì scorso il vertice di maggioranza ha deciso di avviare una serie di tavoli sui punti da sviluppare per predisporre il cronoprogramma fino al 2023. Già giovedì prossimo il ministro Roberto Gualtieri riunirà quello sulla riforma dell’Irpef, in vista della definizione di una legge delega da approvare in consiglio dei ministri a fine aprile. Anche qui Italia Viva, con Luigi Marattin, ha detto che non si «accontenterà di riforme marginali» ma in compenso ha aperto a un ritocco dell’ Iva.
Ma è sempre la prescrizione la pietra di inciampo. Renzi ha ribadito l’intenzioni di Italia Viva di votare il ddl Costa che abroga la legge Bonafede, se nel Milleproroghe non passerà il lodo Annibali, che sospende per un anno l’efficacia della legge dell’attuale Guardasigilli: «Se qualcuno pensasse che in nome del mantenimento dello status quo del governo noi veniamo meno ai principi di civiltà giuridica, quel qualcuno ha sbagliato».
«Non accetto ricatti e minacce – l’inevitabile replica del ministro – e vado avanti. Qualcuno dovrebbe rendersi conto di non essere più al governo con Alfano e Verdini». A dar voce all’irritazione del Pd è Andrea Orlando: «Tra Italia viva e il ministro Bonafede si sta sviluppando un’assurda polemica che rischia di coprire le critiche ragionevoli venute dai vertici della magistratura durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Occupiamoci di queste e riprendiamo il confronto».
Ma al di là delle parole contano i voti in Parlamento, e lunedì alle 15,30 nelle Commissioni della Camera che esaminano il Milleproroghe ci sarà la prima verifica sul questo piano. In quella seduta il governo deve esprimere il parere su tutti gli emendamenti al Milleproroghe, e tra questi non c’è solo quello di Lucia Annibali sulla prescrizione, ma anche un altro di Iv sulle concessioni autostradali. Il decreto, all’articolo 35, ha una norma che crea le premesse per la revoca delle concessioni ad Atlantia, (nei casi di revoca della concessione, nelle more dello svolgimento della gara, subentra l’Anas; in più viene escluso l’indennizzo in caso di revoca). Qui Iv, con Raffaella Paita e Luciano Nobili, ha presentato un emendamento soppressivo dell’articolo, così come hanno fatto Forza Italia e l’ex M5s Gianluca Rospi.
Renzi: si vota a fine legislatura
«A Iv servono tempo, un ideale e un buon governo. I primi due ce li abbiamo, sul buon governo occorre organizzarsi. Tempo: si vota nel 2023 perché nelle ultime legislature si è votato alla fine della legislatura. Si
vota ogni cinque anni, non quando lo decide qualcuno». Lo ha detto Matteo Renzi aprendo la prima Assemblea nazionale di Italia Viva a Roma.
Renzi: appoggio totale al governo
Quanto all’ipotesi ventilata che il partito intenda passare
all’appoggio esterno al governo, Renzi ha smentito e dichiarato: «Si discute che tipo di appoggio dare al governo. Appoggio totale affinché il governo vada avanti, con Bellanova, Bonetti, Scalfarotto». Anche il coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato, ha tagliato corto: «Stiamo lavorando per il Paese, per le cose che deve fare questo governo, e la prima che deve fare è dare un grande impulso all’economia. Abbiamo bisogno di più posti di lavoro e di un’economia che riparta»
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