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Prescrizione, rischio di un voto di tutti contro i pentastellati

ServizioL’ISOLAMENTO DI M5S SULLA GIUSTIZIA

Il Pd ha presentato dopo Natale un suo Ddl che limita la sospensione della prescrizione dopo il primo grado a un massimo di tre anni e mezzo

di Emilia Patta

2 gennaio 2020


Prescrizione: dal 2020 stop dopo la sentenza di primo grado

3′ di lettura

Per il Pd di Nicola Zingaretti le priorità in vista dell’annunciata verifica di governo con il premier Giuseppe Conte restano la riduzione delle tasse sul lavoro, gli investimenti verdi, lo sblocco dei cantieri e soprattutto investimenti su scuola e istruzione. Per i renziani di Italia Viva è dirimente l’accoglimento del loro “piano shock” per sbloccare 120 miliardi di investimenti in piccole e grandi opere. E da parte sua il leader politico del M5s Luigi Di Maio insiste su alcuni cavalli di battaglia: digitalizzazione dello Stato, revoca delle concessioni (ai Benetton), commissione di inchiesta sulle banche per fare luce sui «buchi» di questi anni.

Ma mentre i partiti affinano le loro “richieste” per il rilancio del governo in vista della verifica – di cui per altro non è stata ancora fissata la data – una prova generale sarà senz’altro il vertice del 7 gennaio sulla giustizia con il ministro Alfonso Bonafede e i rappresentanti di M5s, Pd, Italia Viva e Leu.

Il 7 gennaio la «prova generale» sulla giustizia
Una prova generale che non promette nulla di buono, viste le posizioni distanti tra i pentastellati e gli alleati. Basta ascoltare Di Maio: «Da oggi entra in vigore la norma che toglie finalmente la prescrizione. Abbiamo sempre detto che i furbetti non dovevano perdere tempo per farla franca e da oggi c’è una legge che stabilisce un po’ di fiducia tra i cittadini e le istituzioni», ha detto in messaggio Facebook che ha battezzato il nuovo anno. Insomma, il M5s e con lui il Guardasigilli Bonafede non sembra avere intenzione di retrocedere sulla riforma che sospende sine die la prescrizione dopo il primo grado di giudizio.

Il Pd: avanti con la nostra proposta sulla prescrizione
Il Pd ha presentato dopo Natale un suo Ddl che limita la sospensione della prescrizione dopo il primo grado a un massimo di tre anni e mezzo. Si tratta in particolare di una sospensione dei tempi della prescrizione di due anni per l’appello e di un anno dopo la Cassazione, ai quali si possono aggiungere altri sei mesi se c’è il rinnovo dell’istruzione dibattimentale, per un totale di 3 anni e sei mesi. «Un gesto di buona volontà, che va oltre la nostra posizione di partenza, per cercare l’accordo – spiega il responsabile giustizia del Pd Walter Verini -. Ci aspettiamo un atteggiamento di apertura, improntato alla ragionevolezza, da parte del ministro Bonafede. Ma se questo non sarà possibile noi andremo avanti per la nostra strada…».

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Il rischio di un voto di tutti contro il M5s
Il che vuol dire che, in mancanza di accordo, il Pd metterà ai voti la sua proposta in Parlamento dove almeno sulla carta tutti – compresa Italia viva e l’opposizione di centrodestra – sono favorevoli e il M5s è isolato. E Matteo Renzi ha già avvertito che in ogni caso i suoi parlamentari voteranno anche il Ddl presentato dall’azzurro Enrico Costa che prevede l’abrogazione sic et simpliciter della riforma della prescrizione targata Bonafede. La domanda è: il governo potrebbe sopravvivere a un voto parlamentare sulla giustizia di tutti contro il M5s?

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