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Rassegna politica, governo compatto con Salvini su indagine Agrigento: “un boomerang per i pm”

Nei quotidiani di oggi tiene banco il caso Diciotti e l’indagine del magistrato di Agrigento, Luigi Patronaggio, sul Ministro dell’Interno. Salvini: “Giustizia da riformare per il bene del Paese, siamo governo del cambiamento”

Questa inchiesta si rivelerà un boomerang per i pm“. Lo sostiene il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in un’intervista al Messaggero, in merito all’inchiesta, avviata nei suoi confronti per il caso della nave Diciotti dalla procura di Agrigento, che lo accusa di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. “Sono stati solidali con me anche molti giudici – spiega – oltre che tanti politici. E soprattutto da parte di gente che è fuori dalla politica e che non ha votato Lega. Credo che ad Agrigento abbiano sbagliato i loro conti se pensavano di fermare o intimorire qualcuno”. Torna l’idea di riformare la giustizia anche se la Lega, alleata di Forza Italia, ha provato più volte “senza successo – ammette – ma questo è il governo del cambiamento!”. Quindi la riforma della giustizia va fatta “ma non per l’inchiesta su Salvini – precisa – ma perchè abbiamo milioni di processi arretrati e questo è uno dei problemi che frenano gli investimenti in Italia. Poi affronteremo la separazione delle carriere e il correntismo della magistratura”.

Salvini: “Europa sorda e menefreghista, ma non vogliamo uscirne”

Alla Ue, prosegue il leader leghista, “si sono dimostrati totalmente assenti sordi, menfreghisti, ma poichè lo fanno con i soldi degli italiani, e la cosa ci dà molto fastidio, bene ha fatto Conte ad annunciare che quando avranno bisogno di noi li ripagheremo con la stessa moneta”. “Non c’è nessuna opzione di uscita precisa però – noi siamo lì, ma vogliamo ridiscutere il nostro costo per essere lì visto che i servizi sono sempre più scarsi”. Domani a Milano l’incontro col primo ministro ungherese Orban. “Vuole un’Europa che controlli e protegga le frontiere esterne. Questo è il nostro obiettivo finale. Ricordo agli scandalizzati – aggiunge – che Orban fa parte del Ppe e governa l’Europa con i socialisti. Non è quindi un euroscettico brutto e cattivo come Salvini e la Le Pen, ma governa. Inoltre se mi chiedesse un incontro anche la cancelliera Merkel, io da vicepresidente del Consiglio ho il dovere di incontrare chiunque e lo farei volentieri”. 

Di Maio: “Indagine Agrigento legittima, ma scelte di Salvini condivise con il governo”

“Andiamo avanti, il nostro codice etico non è stato violato e la Lega è leale. Salvini non deve dimettersi, giusto che i pm indaghino ma stiamo difendendo l’Italia“. Lo dichiara, intervistato da La Stampa, il vice premier Luigi Di Maio che aggiunge: “L’indagine di Agrigento è un atto dovuto – sostiene – Perchè le decisioni prese a proposito della Diciotti facevano capo al Viminale. Ma le scelte del governo sono state condivise. È giusto e normale che i giudici facciano serenamente il loro lavoro”. Il caso Diciotti, secondo il leader pentastellato, “è stato un chiaro segnale al mondo per dire che l’Italia fa sul serio sulla redistribuzione dei migranti. E i giorni passati per risolvere il caso sono serviti a trovare la soluzione migliore per chi era a bordo. Persone che invece di finire in un lager come il Cara di Mineo avranno sistemazioni dignitose. Albania e Irlanda hanno dato uno schiaffo ai grandi d’Europa. E anche la Chiesa“.

Di Maio: “Europa attuale sparirà, il vento è cambiato”

Per quanto riguarda la Ue, Di Maio non usa mezze parole: “l’Europa, così com’è, sparirà“. “Credo che i singoli Paesi si siano sempre fatti gli affari loro e che l’Italia sia sempre andata in soccorso di tutti – prosegue il leader dei pentastellati – Ora il vento è cambiato, le contraddizioni stanno venendo fuori. Molti governi ci attaccano chiamandoci populisti, senza rendersi conto che hanno le ore contate. Alle prossime elezioni europee prenderanno una batosta memorabile. Anche in Francia, Germania o Spagna i cittadini che la pensano come noi sono la maggioranza. Persone che hanno problemi profondi, a cominciare dalla povertà”. “Bisogna uscire dalla retorica europeista per cui basta far parte dell’Unione per andare d’amore e d’accordo. Non significa farsi dei nemici. Ma avere a cuore i nostri interessi”. 

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