Una stretta contro i “furbetti” dell’Isee per «evitare comportamenti opportunistici» ed escludere dall’accesso al Reddito di cittadinanza i “finti” genitori single. È quanto prevede uno dei 14 emendamenti al Decretone su Rdc e pensioni (Dl 4/2019) depositati in commissione Lavoro e Affari sociali della Camera dalle relatrici Elena Murelli (Lega) e Dalila Nesci (M5S). Si prevede che in presenza di figli minori vada presentato l’Isee che tiene conto della situazione di entrambi i genitori anche quando non siano né sposati né conviventi. L’obbligo salta se uno dei due si è sposato o ha avuto figli con altri o se c’è un assegno di mantenimento stabilito dal giudice.
Domanda per il reddito anche ai patronati
Un altro emendamento del “pacchetto” depositato dalle relatrici dà la possibilità di presentare domanda per il reddito di cittadinanza, oltre che ai Caf, anche ai patronati, e non più solo per la pensione di cittadinanza come stabilito al Senato in prima lettura. L’intervento, si legge nella relazione illustrativa all’emendamento, «si pone nell’ottica della multicanalità nella presentazione delle domande di reddito e pensione ad oggi inoltrate con credenziali Spid ovvero per il tramite di Poste e centri di assistenza fiscale». La misura non ha oneri a carico della finanza pubblica: «Non è previsto un incremento del Fondo patronati per l’anno 2019»,, specifica la relazione.
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Non solo card Rdc: sì ai pagamenti in contanti
Tra le novità di rilevo suggerite dalle relatrici c’è poi la possibilità di utilizzare, in alternativa alla card Rdc, «le modalità ordinarie di erogazione della pensione» per versare il Reddito di cittadinanza agli aventi diritto. Gli assegni previdenziali possono essere riscossi alle Poste o in banca, in contanti (se inferiori a 1.000 euro) o tramite accredito su conto corrente postale o bancario. Essendo la pensione di cittadinanza inferiore alla soglia dei mille euro, il pagamento potrà quindi essere, in base all’emendamento, anche cash.
Agevolazioni tariffarie per luce, acqua e gas
I beneficiari del reddito di cittadinanza potranno poi godere delle agevolazioni tariffarie già riservate alle famiglie economicamente svantaggiate: oltre a luce e gas, già previste, l’emendamento in materia delle relatrici estende il beneficio anche alle bollette del servizio idrico. Le agevolazioni, chiarisce l’emendamento, «non sono a carico della finanza pubblica», e non comportano di conseguenza maggiori oneri.
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