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Regionali, verso voto il 20 settembre: Pd-M5S uniti solo in Liguria, tensione nel centrodestra

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Anche nelle Marche centrodestra diviso
Nelle Marche il Pd ha negato il bis al governatore uscente Luca Ceriscioli. E ha candidato il sindaco dem di Senigallia Maurizio Mangialardi, sostenuto anche da Italia Viva, Articolo 1, Azione di Calenda, Socialisti, Verdi, +Europa. Nonostante le aperture, i 5 Stelle correranno da soli. Anche qui si registrano tensioni nel centrodestra. Con la leader di Fdi Giorgia Meloni che indica il suo deputato marchigiano Francesco Acquaroli. E Salvini che non apprezza, preferendo un candidato civico come il sindaco di Jesi Massimo Bacci.

In Liguria accordo M5s-Pd

L’alleanza M5s-Pd pare destinata a decollare solo in Liguria. Nelle ultime ore sembra prendere quota il nome del giornalista del Fatto quotidiano Ferruccio Sansa. La volontà politica di chiudere l’accordo è forte: gli iscritti al M5S hanno votato su Rousseau il sì all’intesa con quasi il 60%. E uno dei big del Pd, il vicesegretario Andrea Orlando (di La Spezia), è tra i principali fautori dell’intesa. La strada per M5S e Pd è comunque in salita (Italia Viva è già pronta a correre da sola), vista la popolarità conquistata dal governatore uscente di centrodestra Giovanni Toti (ex Fi, su cui anche gli azzurri hanno dovuto frenare i malumori).

Zaia corre verso la riconferma

Ben poche le incognite Veneto: pare scontata la vittoria del centrodestra, dove il governatore leghista uscente Luca Zaia ha consolidato il suo consenso con la gestione della crisi del Covid-19. Per questo non sorprende che il Pd abbia deciso di tentare la sfida impossibile con Arturo Lorenzoni, vicesindaco “civico” di Padova. Mentre il M5s, con un proprio candidato, sembra destinato a giocare un ruolo da comprimario.

Toscana verso la riconferma come regione rossa

La Toscana si avvia a riconfermarsi roccaforte rossa, con l’ex presidente Pd del consiglio regionale Eugenio Giani, candidato del centrosinistra appoggiato anche dai renziani. Mentre il M5S correrà da solo. Eppure la Toscana era stata a lungo il sogno di Salvini, convito di poter centrare la vittoria storica dopo aver espugnato nelle comunali degli anni scorsi alcuni fortini rossi. Ma dopo la sconfitta della leghista Lucia Borgonzoni in Emilia Romagna il 26 gennaio, le speranze si riducono. E così la candidata leghista Susanna Ceccardi (europarlamentare ed ex sindaco di Cascina, sostenuta da tutto il centrodestra) sembra non bastare più a Salvini.

I rischi per Salvini
Nonostante la Lega sia nei sondaggi il primo partito d’Italia (e quindi del centrodestra), potrebbe finire questa tornata delle regionali sono con la riconferma di Zaia (che in prospettiva rischia di fare ombra allo stesso Salvini). Per questo il leader del Carroccio ha provato a rimettere in discussione le candidature, già decise, di Fi (Campania) e FdI (Puglia e Marche). Probabile che la quadra nel centrodestra si trovi con Fi e FdI pronti a ricompensare la Lega con la scelta dei candidati sindaci nelle principali città capoluogo al voto nelle amministrative, anche al Sud (vanno al rinnovo Agrigento, Andria, Aosta, Arezzo, Bolzano, Chieti, Crotone, Enna, Fermo, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Reggio Calabria, Trani, Trento e Venezia).

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