Matteo Orfini parla di “rifondare il Pd”. Francesco Boccia dice che “Ci sono solo macerie, bisogna andare oltre il renzismo”. Renzi tuona “Basta con tutte queste auto analisi”. E fu così che i rottamatori vennero rottamati. Dagli stessi italiani
“Stracciamo lo statuto del Pd, sciogliamolo e rifondiamolo. Non serve cambiare nome. Mettiamo insieme un pezzo di paese che non condivide le politiche di questo governo: dobbiamo costruire una risposta dopo la sconfitta che sia all’altezza della sfida. Il partito com’è oggi non funziona. Mi rivolgo a tutti, basta questa distinzione con la società civile, decidiamo insieme la linea politica e la leadership”. Così Matteo Orfini, presidente del Pd, alla sesta edizione della festa di Left Wing.
Il presidente della Regione Lazio, ospite della festa dell’Udc a Fiuggi è intanto tornato a chiedere a gran voce che il congresso del partito si tenga prima delle elezioni europee: “Si è detto che si farà prima e sarà prima. La cosa importante – aggiunge – è cominciare a parlare con gli italiani di nuovo, per dire che si può cambiare, che c’è una speranza da ricostruire, che abbiamo capito che le sconfitte vanno prese sul serio, e cambiare”. Per Zingaretti il partito “deve fare opposizione e ricostruire un’alternativa che oggi ancora non c’è”. Tra i sostenitori della convocazione nel più breve tempo possibile del partito c’è anche Francesco Boccia: “Ci sono solo macerie – ammette il deputato Dem – bisogna andare oltre il renzismo”. A sentire queste dichiarazioni di prima mattina torna in mente quel film con Richard Gere “L’angolo rosso” in cui l’attore viene carcerato in Cina per tutta una serie di giochi sporchi e riesce ad essere assolto. Grazie anche ad una brava avvocatessa cinese. Alla fine del processo un funzionario dell’Ambasciata americana, che nella vicenda ha preferito stare molto alla larga, si avvicinò all’attore (buddista) dicendo: “Ha visto che ce l’abbiamo fatta?”. Prontamente Richard ha ribattuto al funzionario: “Ma lei crede ancora alle cazz…che dice?”. C’è da restare attoniti, ma forse non più di tanto, a leggere le dichiarazioni degli esponenti del Pd in queste ultime ore. Orfini che già anni fa a Roma aveva partecipato al disastro dell’amministrazione capitolina favorendo poi la vittoria del M5S oggi parla di rifondazione. Boccia addirittura dice che “bisogna andare oltre il renzismo”. Ma chi vogliono ancora prendere in giro? Rifondare cosa? E con chi? Per rivedere le stesse facce? Il “Renzismo” è morto il 4 dicembre 2016 quando gli italiani dissero NO al referendum che prevedeva la sparizione del Senato della Repubblica. Orfini, Boccia e Renzi hanno fallito su tutti i fronti. Grazie ai Governi Letta, Renzi e Gentiloni il Paese ha toccato il fondo, anzi lo ha sfondato. Ha forse ragione Renzi in questi giorni quando dice “Basta con queste auto analisi”. In effetti cosa c’è da analizzare? Infatti c’è poco da analizzare quando in quattro anni si perdono milioni di voti. Questi signori, di Sinistra, hanno fatto di tutto per cancellare conquiste sociali avvenute oltre 40 anni fa grazie ad uomini che hanno veramente lottato per dare dignità ai lavoratori e alle famiglie. Questi Signori del Pd hanno fatto solo ed esclusivamente favori a Confindustria e alle banche. A proposito signor Renzi, la vostra voglia di rottamazione ha finito col “rattamarVi”. E ora vogliono “Rifondare”. Il grande Totò avrebbe sicuramente risposto ad Orfini: “Ma mi faccia il piacere”.
Un po’ di storia non fa mai male. Il tanto “vituperato” Achille Occhetto agli inizi degli anni ’90 ebbe il coraggio di dare davvero una svolta. Aveva capito che il vecchio Pci era superato. Diede vita al Pds anche se una parte dei compagni si staccò mettendo in piedi a Rifondazione Comunista. Ebbene, Occhetto fu veramente in grado di capire che in certi momenti bisogna cambiare. facendo il “mea culpa”. Con grane umiltà. Non con l’arroganza degli Orfini e dei Renzi.
Foto sotto: esempio di …rottamazione (puntopro.it)