Il gelo dopo la telefonata di Rocco Casalino che minaccia la cacciata dei tecnici del Mef in caso di mancato reperimento dei fondi per il reddito di cittadinanza. Conte blinda il suo comunicatore, che è ben protetto da Di Maio e da Casaleggio jr
“Rocco ….non lo tocco”. Come volevasi dimostrare. Dopo l’audio diffuso ieri sulla sfuriata del “Re” della comunicazione “grillina” “O ci trovano quei 10 miliardi o nel 2019 ci dedicheremo a farli fuori”, la “Casaleggio&Frinds” fa quadrato attorno all’ex palestrato del “Grande Fratello”. Che ieri ha minacciato epurazioni contro i funzionari del Ministero del Tesoro. L’invettiva contro i tecnici del Mef non è una novità dalle parti del M5S e viene rilanciata in giornata prima da Alessandro Di Battista e poi da Luigi Di Maio innescando l’ira di Tria. E mentre il premier Giuseppe Conte blinda Casalino, dalla Lega, sul portavoce di Palazzo Chigi, arriva solo una ventata di gelo. Andiamo per gradi: è assodato che ormai nel nostro Paese “comanda” di più il capo ufficio stampa che il premier, in questo caso Giuseppe Conte, che prende solo ordini dal ministro del Lavoro (che mai ha lavorato un giorno nella sua breve esistenza) Gigi Di Maio; è assodato che ormai gli ex “ragazzi di bottega” creati dell’ex comico di “Fantastico” ed ex grande moralizzatore Beppe Grillo se non portano a casa il tanto annunciato reddito di cittadinanza, con la politica hanno finito e Matteo Salvini con la nuova Lega conquisterebbe l’intero Belpaese. Ma allora la linea politica del M5S la detta Rocco Casalino? Da fonti “Grilline” sembra infatti che l’intrepido Rocco ha talmente un enorme potere da mettere nella “lista nera” i giornalisti indesiderati. E c’è chi sostiene che “I rapporti con le tv in mano a Rocco sono come un carico di droga in mano ad un tossicodipendente”. E sembra che l’ex “Grande Fratello” imponga ai parlamentari diete ferree, ha la fissa col fisico e con lo sbiancamento dei denti. A questo punto la domanda sorge spontanea. Se la telefonata di Casalino l’avesse fatta un comunicatore di Forza Italia e magari postata sui siti, cosa si sarebbe detto su Berlusconi? Risposta. Grillo avrebbe riempito la piazza gridando “alla dittatura”. Camusso e agli altri allegri compari della Triplice avrebbero riempito le piazze gridando “alla mancanza di democrazia”. Invece tutto tace. Beppe Grillo è ormai in esilio, non si sa se all’isola di Sant’Elena. Il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, non usa mezzi termini: “le purghe del M5S ricordano Stalin”. Ma presidente Tajani lei è davvero convinto che Fico, Di Maio e Casaleggio jr sanno chi è stato Stalin?
Foto sopra: Beppe Grillo (orrorea33girl.com)
Foto sotto: il dittatore sovietico Stalin autore delle “purghe” (ilsole24ore.com)