Al via a Bruxelles il vertice dei capi di Stato e di governo europei: sul tavolo il nodo dei fondi Ue per la ripresa post-Covid e il pacchetto finanziario anticrisi, il Recovery Fund
Al via a Bruxelles il vertice dei capi di Stato e di governo europei: sul tavolo il nodo dei fondi Ue per la ripresa post-Covid e il pacchetto finanziario anticrisi, il Recovery Fund
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Modalità “anti-Covid” – niente strette di mano tra i leader, e mascherine protettive per tutti, quando non può essere rispettato il distanziamento sociale di un metro e mezzo – per il vertice straordinario del Consiglio europeo, in corso da questa mattina a Bruxelles. Sul tavolo dei due giorni di incontri il nodo dei fondi Ue per la ripresa post-Covid e il pacchetto finanziario anticrisi, il Recovery Fund. In agenda anche il bilancio pluriennale dell’Ue per il 2021-2027. Il “frugale” premier olandese Mark Rutte arrivando all’incontro si dice convinto che le possibilità di un accordo siano “poco meno del 50%”, ma che sia “ancora possibile trovarlo in questa riunione”, anche se “si tratta di un lavoro duro”.
Rutte ha quindi ribadito che l’Olanda sostiene una posizione chiara sulle riforme: occorre che ci siano in cambio delle risorse comuni europee. I Paesi “frugali (oltre a Olanda anche Austria, Danimarca e Svezia) chiedono di abbassare l’ammontare del fondo, condizionaltà di accesso rigide e una governance affidata al Consiglio Ue (che dovrebbe decidere all’unanimità, così da lasciare il diritto di veto a ciascun Paese).
Merkel non si sbilancia: tutti scendano a compromessi
Non si sbilancia invece la Cancelliera Angela Merke. “Le differenze” tra i leader Ue “sono ancora molto, molto grandi e non possiamo prevedere se riusciremo a raggiungere un risultato”, riassume arrivando anche lei al vertice. “Mi aspetto trattative molto, molto difficili”, aggiunge, sottolineando che “la Germania lavorerà insieme alla Francia per aiutare il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel”. “Dobbiamo guardare in faccia la realtà” della crisi “e tutti devono davvero essere disposti a scendere a compromessi in modo da poter ottenere qualcosa di buono per l’Europa”, conclude.
Michel, presidente del Consiglio Ue, è invece un tantino più ottimista dei suoi colleghi: ”Anche se” l’incontro di oggi “sarà difficile, sono convinto che con coraggio politico sia possibile raggiungere un accordo”, spiega al suo ingresso al vertice. E ricorda: “Abbiamo lavorato duramente per preparare questo vertice. So che sarà difficile: non si tratta solo di soldi ma di persone, del futuro dell’Europa, della nostra unità”.
La “linea rossa” del premier Conte
“La linea rossa italiana è che la risposta sia adeguata ed effettiva, cioè concretamente perseguibile”, ricorda invece Giuseppe Conte al suo arrivo al Consiglio europeo, parlando del Recovery Fund. “Ho piena consapevolezza delle divergenze esistenti -aggiunge poi – ma anche forte determinazione che dobbiamo superarle e non nell’interesse sol della comunità italiana e dei cittadini italiani che hanno sofferto e stanno soffrendo molto, ma nell’interesse di tutti i cittadini europei”. Il premier italiano, che nei giorni scorsi ha tenuto un incontro bilaterale a Berlino con la Cancelliera Angela Merkel, presidente di turno del Consiglio Ue, punta a superare le perplessità dei paesi frugali (Austria, Svezia, Danimarca e Paesi Bassi) e dell’Est e a chiudere un accordo su un Recovery Fund da 750 miliardi. Se ciò accadesse, l’Italia potrebbe contare su almeno 172 miliardi tra risorse a fondo perduto e prestiti.
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