«Io al governo? Credo che mi avvisino di un attacco, che possa discuterlo. Il pericolo numero uno è e resta il fanatismo islamico, va combattuto ovunque», dice il leader della Lega
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«Di Maio non è chiaramente all’altezza, ma non è colpa solo sua. È la squadra che non va. Difficile attaccare un ministro quando è tutta la squadra di governo che è raffazzonata». Così il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato a Radio 24.
«Pericolo numero uno è terrorismo islamico»
Secondo indiscrezioni di stampa Ali Khamenei vuole che qualsiasi rappresaglia per l’uccisione del generale sia un attacco diretto e proporzionato contro interessi americani, eseguito apertamente. Salvini ha sostenuto la scelta di Donald Trump dal primo momento e ora dà conferma del suo pensiero. «Io al governo? Credo che mi avvisino di un attacco, che possa discuterlo. Il pericolo numero uno è e resta il fanatismo islamico, va combattuto ovunque».
«È sempre colpa mia? Ma basta»
Al governo in carica non vengono risparmiate critiche sui dossier internazionali. «Anche a gennaio 2020 è colpa di Salvini? È un po’ noioso, aumentano le tasse è colpa di Salvini, se Trump attacca e avvertono tutti tranne noi è colpa di Salvini. Cambiassero ritornello». Piuttosto «se non sono capaci di fare i ministri facciano altro. Io sarei in Libia, non a parlare di legge elettorale con Zingaretti. Se Conte e Di Maio parlano con tutti, fanno incazzare tutti… Stiamo su Scherzi a parte. Ora non parla più nessuno con noi».
Gregoretti, «se torno al governo lo rifarei»
«Sulla Gregoretti se vogliono mandarmi in galera, non trovano un uomo preoccupato ma orgoglioso di aver difeso i confini, io al governo rifarei lo stesso», tiene a ribadire il capo del Carroccio.
«Mai con Italia Viva? Se c’è Renzi non ci sono io»
Mai con Italia Viva? «Se c’è Renzi, non ci sono io», taglia corto Salvini parlando di possibili alleanze future.
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