“E’ un uomo tosto, uno che si è fatto da solo, che si batte per il valore legale e morale”, dice il leader M5S dopo l’incontro con Mattarella. “Siamo pronti a governare per far crescere l’Italia. Nessuno deve temere”, gli fa eco il capo della Lega
Roma – “Giuseppe Conte sarà un presidente del Consiglio politico, indicato da due forze politiche di un governo politico con figure politiche al proprio interno e soprattutto con il sostegno di due forze politiche votate, non cambi di casacca o persone che vengono dal gruppo Misto, non era questo lo spirito che volevamo dare al governo e ci siamo riusciti“. Lo ha detto Luigi Di Maio rispondendo ai giornalisti fuori dal Quirinale dopo l’incontro col capo dello Stato Sergio Mattarella. “Sono molto orgoglioso di questo nome – ha aggiunto – perché è la sintesi tra Movimento 5 stelle e Lega. E’ uno che non vesserà il popolo degli italiani“. E e a chi gli fa osservare che si tratta di un nome esterno ai partiti e non eletto, ha replicato: “Conte era nella mia squadra e lo hanno votato 11 milioni di persone“.
Giuseppe Conte, spiega ancora, “oltre a essere una persona di grandissimo profilo, viene dalla periferia di questo Paese, da San Giovanni Rotondo, è uno tosto, si è fatto da solo. Si è battuto non solo per un rigore legale ma anche morale“.
“Il nostro, qualora il presidente della Repubblica valuterà il nostro nome, sarà un governo politico che metterà al centro le questioni politiche“. Nel programma di governo “ci sono le nostre grandi battaglie storiche, ci sono le 5 stelle. Abbiamo tanto da fare e tanto da realizzare e come capo politico ho lavorato notte e giorno in questi 80 giorni”.
E riferito ai tanti commentatori politici italiani e stranieri dice: “Almeno fateci prima partire... Finora abbiamo imposto un metodo: prima i temi, poi i nomi. Ed è giusto che sia così anche in futuro perché le questioni degli italiani vengono prima di ogni cosa“.
“Nei prossimi giorni e settimane speriamo si possa iniziare un nuovo percorso”, sono passati “80 giorni ma ne è valsa la pena prendere tempo, perché finalmente adesso nasce la Terza Repubblica“, ha concluso.
E’ stata poi la volta di Matteo Salvini, che ha esordito così: “Conto che oggi sia l’ultimo passaggio, noi ci siamo, siamo pronti, abbiamo fatto il nome e abbiamo già una squadra chiara. Non vediamo l’ora di partire per far crescere l’economia del Paese. Siamo pronti a partire. Nessuno ha niente da temere, anzi“.
Per Salvini sarà un governo “di speranza, di crescita e futuro, non sarà remissivo. Al centro metterà gli italiani, lo abbiamo detto prima del voto e lo faremo. Niente di campato per aria, radici solide per un governo che non guarda indietro ma avanti“. All’estero, ribadisce, “non hanno niente di cui preoccuparsi, il governo di cui faremo parte vuole far crescere e fa ripartire l’Italia“.
“Vogliamo un governo che metta l’interesse nazionale italiano al centro, rispettando tutto e tutti ma mettendo l’Italia al centro, prima gli italiani. Rispettando nel limite del possibile tutte le normative e i vincoli, però facendo crescere il Paese“, ha poi sottolineato il leader del Carroccio.
“Entrando in questo palazzo mi andavo a rileggere come il debito pubblico italiano 5 anni fa era inferiore di 300 miliardi di euro rispetto ad oggi. Nessuno ha niente da temere dalle nostre politiche economiche. Puntiamo a far crescere l’economia italiana per ridurre il debito a fronte di politiche fallimentari. Non vediamo l’ora di partire vogliamo passare dalle parole ai fatti“.
Ora la parola finale spetta al presidente Mattarella.