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Salvini, Facebook e il video del citofono. Rimuoverlo non è stata una buona idea

diritto e democrazia

Facebook poteva cancellarlo, ma cancellandolo non sappiamo se abbia fatto un favore a Salvini. Certo non ha reso un buon servizio alla democrazia

di Carlo Melzi d’Eril e Giulio Enea Vigevani

28 gennaio 2020


Salvini suona al citofono di un tunisino: “Lei è uno spacciatore?”

3′ di lettura

Facebook ha cancellato il video in cui Matteo Salvini, su indicazione di una passante, citofona a una famiglia chiedendo se sia vera la “voce” per cui in quella casa abitino spacciatori.

Dopo alcune segnalazioni di utenti, con un laconico comunicato, il social network ha spiegato di avere rimosso il filmato poiché non rispetta gli standard della community. In sostanza, non viene spiegato il motivo di questo intervento né come mai la rimozione sia avvenuta dopo alcuni giorni dalla pubblicazione, dopo le elezioni regionali, benché la sua presenza avesse fatto subito molto “rumore”.

Certo, genericamente parlando, sullo sfondo di una simile iniziativa vi può essere la volontà da parte del provider di non essere coinvolto in comportamenti dai possibili contorni illeciti. In questo caso, infatti, nel dibattito pubblico sono stati ipotizzati comportamenti offensivi della reputazione e della riservatezza della famiglia a cui l’ex ministro ha citofonato, fino alla più grave fattispecie di incitamento all’odio.

Facebook poteva eliminare il video?
Sono molte le domande che tale vicenda suggerisce. La prima: Facebook poteva eliminare il video? Riteniamo di sì: un social network è un’azienda privata e, come tale, dovrebbe poter decidere liberamente cosa rimuovere e cosa ospitare nello spazio che gestisce. È vero che di recente un provvedimento del tribunale di Roma ha imposto proprio a Facebook di rendere di nuovo consultabili le pagine oscurate di CasaPound e di alcuni suoi simpatizzanti, tuttavia già si leggono pronunce di segno opposto, come una recentissima di un giudice senese. In ogni caso, l’impostazione che ci pare più aderente ai principi costituzionali vuole che l’ordinamento si disinteressi – salvo il caso di illeciti – dei contenuti diffusi da società private, il cui “statuto” non deve essere confuso con quello del servizio pubblico.

Facebook doveva eliminare il video?
La seconda domanda è l’opposto della precedente: Facebook doveva eliminare quel filmato? In altri termini, se non lo avesse cancellato, l’autorità giudiziaria avrebbe dovuto ordinarne la rimozione e magari anche condannare la piattaforma a risarcire i danni? Qui la risposta ci pare negativa.

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