«O una riforma della giustizia è importante, vera, pesante, significativa che dimezza davvero i tempi del processo penale, o non siamo al mondo e al governo per fare le cose a metà», dice il leader della Lega Matteo Salvini dopo il braccio di ferro con il M5S
di Nicola Barone
(Reuters)
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«O la prossima manovra ha un pesante taglio di tasse o andiamo avanti con gli zero virgola, non serve all’Italia. E non potrà mai avere il sostegno della Lega». Dice così il leader della Lega Matteo Salvini in una conferenza stampa ospitata al Papeete beach di Milano Marittima. Martedì al Viminale è in agenda l’incontro con le associazioni produttive per approfondire le proposte economiche.
Ancora non è scemata la tensione nel governo dopo lo scontro in Consiglio dei ministri sulla giustizia, in particolare sui nodi pendenti del processo penale e i tempi della prescrizione. «Qualora venisse meno, ad altri e non a noi, la voglia di sbloccare ed efficientare anche i tempi della giustizia, che oggi sono fuori dal mondo», non starò al governo. Perché «o una riforma della giustizia è importante, vera, pesante, significativa che dimezza davvero i tempi del processo penale, o non siamo al mondo e al governo per fare le cose a metà», taglia corto il leader del Carroccio.
Molte ore, e diverse interruzioni, non hanno prodotto a Palazzo Chigi una sintesi buona per entrambe le parti, ormai in conflitto aperto su questo come su altri numerosi temi di non trascurabile rilievo. All’indomani il messaggio che giunge dagli alleati, attraverso il Guardasigilli, è che nell’esecutivo con la Lega non sta più Silvio Berlusconi. Ma sulle intercettazioni «vi pare normale che finisca sui giornali un pettegolezzo sull’amante? Chi vuole il gossip compra i giornali di gossip. I pettegolezzi da spiaggia devono restare chiusi in un armadio altrimenti diteci che siamo in uno stato di polizia e chiunque è titolato ad ascoltare chiunque», è la replica di Salvini intervistato a SkyTg24. «Noi la buona volontà per un’intesa sulla riforma della giustizia «ce la mettiamo ma se Bonafede inizia a tirare in ballo Berlusconi,il passato e il futuro…».
In giornata arriverà comunque al premier Giuseppe Conte il nome italiano da proporre per la Commissione europea, oltre il fatto che si tratta un «politico della Lega» Salvini davanti ai giornalisti però non va. Quanto al decreto sicurezza bis questo «sarà approvato» la prossima settimana, se con la fiducia o meno non è stato deciso nella maggioranza («spero di sì però»).
Incombe anche la vicenda della nave Alan Kurdi col suo carico di migranti portati in salvo alle porte di Lampedusa. Circostanza liquidata come «l’ennesima provocazione nel Mediterraneo. Sto raccogliendo elementi ma dimostreremo al mondo che non abbiamo lezioni da prendere. Si comportano davvero in maniera meschina i perfettini che vorrebbero dare lezioni al mondo». Duro botta e risposta infine tra Matteo Salvini e Valerio Lo Muzio, il videomaker che ha ripreso il figlio del ministro dell’Interno sulla moto d’acqua della polizia. «Lei che è specializzato vada a riprendere i bambini, visto che le piace tanto. I figli devono essere tenuti fuori dalla polemica politica, attaccate me, lasciate stare mio figlio».
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