Al Senato tornano i numeri in bilico per la maggioranza. Giovedì voto sull’autorizzazione a procedere per Salvini sul caso Open arms
Al Senato tornano i numeri in bilico per la maggioranza. Giovedì voto sull’autorizzazione a procedere per Salvini sul caso Open arms
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Si parla spesso della perdita di centralità del Parlamento. Nella settimana che si apre, però, Camera e Senato torneranno protagoniste del dibattito pubblico con un’ampia agenda: i due rami parlamentari saranno chiamati a esprimersi sulla risoluzione per il programma nazionale di riforme e sul nuovo scostamento di bilancio, mentre spetterà al governo chiarire cosa intenda fare sulla proroga dello stato di emergenza che scade venerdì. Ci sono poi da rinnovare gli uffici di presidenza delle commissioni (attenzione massima su quelle attualmente detenute dalla Lega e di maggior peso come la Bilancio e la Attività produttive), mentre a Palazzo Madama è in programma una votazione politicamente rilevante: l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per la vicenda Open arms.
Sempre in settimana, poi, è previsto un Consiglio dei ministri: per il varo del decreto legge Agosto, con ulteriori misure per venire incontro a chi ha subito danni e disagi economici dalla pandemia, bisognerà attendere la prossima.
Lo stato d’emergenza
Dopo aver deciso di non formalizzare alcuna decisione in Consiglio dei ministri sull’eventuale estensione dello stato d’emergenza se non dopo un passaggio parlamentare, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte andrà in Aula al Senato martedì pomeriggio a rendere comunicazioni sulle ulteriori iniziative in relazione all’emergenza da Covid-19: l’assemblea di Palazzo Madama e la mattina seguente quella di Montecitorio voteranno su risoluzioni concentrate, in particolare, sulla data in cui finirà lo stato di emergenza. Il governo lo vuole fino al 31 ottobre ma l’opposizione di centrodestra ha già annunciato le barricate. «Noi non li facciamo uscire dall’Aula se questi vogliono tenere sotto ricatto gli italiani fino al 31 ottobre. Non c’è nessuna emergenza sanitaria», ha dichiarato il capo della Lega Matteo Salvini. Sulla stessa lunghezza d’onda la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: per lei il governo «tenta mantenere una libertà di azione che gli ha consentito di fare cose che non c’entravano nulla col Covid. Su questo sono pronta a fare le barricate». Anche Silvio Berlusconi ha annunciato il no di Forza Italia.
Scostamento di bilancio
Il voto a maggioranza qualificata necessario per l’autorizzazione di nuovo deficit, il terzo dall’inizio dell’emergenza Covid, si terrà mercoledì alla Camera e al Senato. Servono 316 voti a Montecitorio e 160 a Palazzo Madama, dove il plenum è 319: numeri non scontati per il governo Conte. Lega e Fdi voteranno contro e i voti di Forza Italia potrebbero essere rilevanti, ma il partito di Berlusconi minaccia di far mancare il proprio sostegno, che nelle due precedenti votazioni aveva assicurato.
Open arms
Giovedì l’Aula del Senato sarà chiamata a votare sulla proposta della Giunta delle Autorizzazioni di Palazzo Madama di non concedere l’autorizzazione al processo a Matteo Salvini sulla vicenda Open Arms. In Giunta la maggioranza si era spaccata per la decisione di tre senatori di Italia Viva di non partecipare al voto e per la scelta dell’allora 5Stelle Alessandra Riccardi (ora passata alla Lega) di votare in dissenso con il suo partito.
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