Dopo settimane di didattica a distanza, proteste e occupazioni accompagnate da tamponi da parte di ragazzi che chiedono di poter fare ritorno nelle loro classi, e di genitori e docenti che sono stati solidali con le loro iniziative, con il passaggio all’arancione della Lombardia c’è il semaforo verde per il rientro nelle aule di 200mila studenti delle medie e oltre 400 mila delle superiori.
Le medie torneranno a scuola già da lunedì mentre le scuole superiori hanno qualche giorno in più per attrezzarsi alla ripresa delle lezioni in presenza al 50%: la prefettura ha inviato una lettera ai dirigenti scolastici spiegando che, in considerazione del poco preavviso per la ripresa – notizia peraltro arrivata nel fine settimana – per le scuole c’è la possibilità di avere un differimento pur limitato dalla data del 25 gennaio, in modo di informare studenti e famiglie.
Resta comunque alta la tensione. Ieri alla periferia di Roma, al liceo Kant la polizia è intervenuta durante il tentativo di alcuni studenti di occupare la scuola. I ragazzi, insieme a quelli di altri istituti superiori della capitale, protestano da lunedì scorso, giorno di ripresa delle lezioni, contro l’orario di ingresso alle 10, i trasporti, a loro dire insufficienti, le aule fredde. E raccontano che uno di loro sarebbe stato picchiato dai poliziotti, mentre la polizia conta due agenti refertati in ospedale con 5 giorni di prognosi. L’Ufficio scolastico del Lazio fa sapere di seguire la situazione.
Domani a scuola torneranno altri 360 mila studenti (per l’esattezza 353.579): sono quelli delle superiori nelle regioni Liguria, Marche, Umbria (che si alterneranno in percentuali che vanno dal 50 al 75%) e delle medie in Campania. Si sommano ai 640 mila studenti delle superiori tornati in classe lunedì scorso, 18 gennaio, nel Lazio, in Emilia Romagna, in Molise e in Piemonte. L’11 gennaio erano tornati sui banchi in Valle d’Aosta, Toscana e in Abruzzo. In Trentino Alto Adige gli studenti avevano fatto ritorno già dal 7 gennaio.
All’appello mancano gli studenti delle superiori in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Sardegna, Basilicata, della Calabria, della Campania e della Puglia per i quali è stato stabilito che si tornerà il 1 febbraio. “Secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, l’indice Rt nazionale è sceso sotto 1.
“Dobbiamo restare prudenti, rispettare le regole ed essere molto, molto responsabili, ma è una notizia importante, anche per la scuola”, fa notare la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.
Lunedì la Regione Campania farà partire uno screening scolastico che comincerà con i docenti e il personale Ata. In Puglia insegnanti e personale scolastico, ha spiegato l’assessore Lopalco, saranno sottoposti a uno screening tramite test antigenici rapidi con cadenza quindicinale e potranno essere inseriti tra le fasce prioritarie nella fase 2 della campagna vaccinale non appena le dosi saranno disponibili.
Fonte Ansa.it