Cade dopo 73 anni la roccaforte delle cooperative rosse
Svolta storica a Imola, che poco dopo la mezzanotte di ieri era già pronta a brindare al cambiamento: dopo 73 anni, il centrosinistra non governa più la città e la poltrona di primo cittadino passa – dopo la spallata del primo turno – a Manuela Sangiorgi del Movimento 5 stelle, prima sindaco donna della città. Consigliera comunale uscente, responsabile del patronato Uil, la 46enne Sangiorgi ha battuto la rivale Carmen Cappello portandosi a casa il 55,44% dei voti contro il 44,56% della candidata sindaco del centrosinistra, che al primo turno si era però assicurata il 42% dei consensi (contro il 29,3% della rivale). “Ho una bellissima squadra che mi farà quadrato attorno – ha commentato a caldo Sangiorgi, salita trionfante in comune con decine di simpatizzanti grillini -. Non ho paura, anche se so che il percorso sarà in salita e pieno di difficoltà, ma un po’ alla volta le supereremo insieme. Sempre per il bene degli imolesi”. Una vittoria ottenuta in asse con la Lega. “E’ finita l’epoca – aveva dichiarato il segretario leghista imolese, Marco Casalini – nella quale gli elettori del Carroccio non partecipano alle scelte politiche del nostro territorio ed è per questo che il popolo della Lega andrà alle urne la prossima domenica ad esprimere la propria idea di cambiamento per il futuro della città”.
A Imola, roccaforte delle cooperative rosse, era la prima volta, da quando è stato introdotto questo sistema elettorale, che il centrosinistra era costretto al ballottaggio: in passato il candidato sindaco aveva sempre ottenuto il via libera al primo turno. Un ballottaggio giocato sulla scia del nuovo governo gialloverde, tutto ‘in rosa’. Nonostante l’alleanza larga che aveva ricompattato il centrosinistra sotto l’ombrello del Pd, la candidata sindaco Carmen Cappello al primo turno si era comunque fermata al 42%. Giuseppe Palazzolo, sostenuto dal centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) aveva ottenuto il 23,1%.
A Imola si è dunque giocata la sfida più simbolica dell’Emilia Romagna, tanto da mobilitare – per la chiusura della campagna elettorale davanti al prato della Rocca, con centinaia di persone che hanno partecipato all’evento – il leader di 5 stelle Luigi Di Maio con i ministri Riccardo Fraccaro Danilo Toninelli e il sindaco di Torino Chiara Appendino, quest’ultima chiamata a ricordare in piazza l’analoga vittoria storica del Movimento a Torino dopo 30 anni di sinistra.