Approda in Commissione affari costituzionali al Senato il decreto sicurezza bis. Il primo agosto si dovrebbe tenere la discussione in Aula. Il rischio è che una decina di senatori M5s non lo votino
di An.Ga.
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3′ di lettura
Approda in Commissione Affari Costituzionali al Senato il Decreto sicurezza bis. Il dl, che ha superato il primo scoglio alla Camera il 25 luglio con 322 voti favorevoli, ha registrato una fronda nei Cinque Stelle: 17 deputati pentastellati non hanno partecipato al voto. Il rischio è che una decina di senatori M5s si oppongano. Ed è anche per evitare che sul provvedimento si formi una nuova maggioranza con il soccorso di Fdi e Fi, che si valuta la fiducia (dissidenti M5s e senatori di destra potrebbero uscire dall’Aula).
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Gli emendamenti in arrivo
Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per mercoledì alle 9. Le opposizioni ne hanno annunciati “numerosi” ma la
maggioranza è intenzionata a blindare il testo, in modo da poterlo approvare in via definitiva in Aula dove è atteso la prossima settimana. Relatore è Stefano Borghesi, della Lega. Il programma dei lavori della commissione prevede per domani audizioni e poi sedute fino a venerdì.
Il Pd starebbe preparando un migliaio di emendamenti. Anche le altre forze politiche di opposizione ne presenteranno. Al termine della seduta di oggi della commissione, Maurizio Gasparri ha annunciato che quelli di Forza Italia saranno “numerosi” e riguarderanno anche “le assunzioni nelle forze di polizia”. Per quel che riguarda la decisione sul percorso in Aula, i giochi non sembrano fatti: la Lega sarebbe propensa a porre la fiducia, ma l’alleato di governo non pare sulla stessa linea.
L’area dei dissidenti al Senato
La maggioranza finora si è retta anche sul voto di due senatori ex M5s espulsi per il caso dei mancati rimborsi: Maurizio Bucarella e Carlo Martelli, finiti nel Misto. E in prospettiva potrebbe ridursi ulteriormente se dovesse concludersi con una espulsione la procedura disciplinare aperta nei confronti della senatrice Elena Fattori per le reiterate posizioni in dissenso con il Movimento (ad esempio non ha partecipato al voto di fiducia sul primo decreto sicurezza). Né va dimenticato che anche i senatori Virginia La Mura e Matteo Mantero sono stati deferiti ai probiviri per il mancato voto sul decreto sicurezza. Tra i senatori non in toto allineati alla linea dirigente del M5S ci sono anche Alfonso Ciampolillo, Primo Di Nicola, Nicola Morra e Gianluigi Paragone.
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