Il sottosegretario al Ministero dell’Economia Alessio Villarosa: la responsabilità nella gestione dei bilanci regionali non deve ricadere sui lavoratori e sugli enti locali
di Andrea Marini
Palazzo D’Orleans sede del governo regionale
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Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legislativo per il rientro del disavanzo della Regione Siciliana, che permetterà di spalmare in dieci anni il maggiore disavanzo di 2,2 miliardi di euro a fronte di precisi obblighi di riduzione della spesa.«È stato trovato l’accordo: le soluzioni normative individuate saranno utili alla Regione Sicilia per ripianare il disavanzo di amministrazione, e le quote di disavanzo non recuperate, in un periodo di 10 anni». Così il Sottosegretario al Ministero dell’Economia Alessio Villarosa a proposito del decreto legislativo. I renziani di Italia Viva, prima del consiglio dei ministri, avevano posto dei paletti («via libera solo se c’è un piano serio di riforme strutturali»).
Non devono pagare i lavoratori siciliani
«Non ritengo sia un ragionamento di buon senso quello di pensare che tutti i problemi strutturali della Regione Siciliana, quali la responsabilità nella gestione dei bilanci regionali, debbano alla fine ricadere sui lavoratori e sugli enti locali, che ne pagherebbero le conseguenze», ha sottolineato Villarosa che ha ringraziato il ministro Francesco Boccia per la disponibilità.
Il ministro Boccia: impegni reciproci chiari
«La regione autonoma siciliana e i siciliani avevano il diritto di una risposta dello Stato e la risposta e arrivata con impegni reciproci chiari. Si fa così tra persone serie che rappresentano le istituzioni indipendentemente dai colori politici di appartenenza», ha commentato il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia.
Italia Viva: accolta la nostra proposta su riduzione della spesa
«Abbiamo raggiunto l’obiettivo», ha commentato il vicepresidente dei deputati di Italia Viva Luigi Marattin: «Alla misura di favore per la regione (la possibilità di spalmare il disavanzo su 10 anni) si è aggiunta la nostra proposta, accolta integralmente, cioè di affiancare precisi obblighi di riduzione della spesa corrente che dovranno prendere corpo nei prossimi 90 giorni, altrimenti il periodo entro cui il disavanzo potrà essere spalmato tornerà a 3 anni»
Il governatore Musumeci: così proseguiamo il risanamento
«L’intesa col governo Conte ci consente di proseguire nell’azione di risanamento, avviata già due anni fa, e di contenimento della spesa, tanto che non abbiamo contratto alcun debito sin dal momento dell’insediamento. Anzi, abbiamo ridotto l’indebitamento di ben settecento milioni di euro, rispetto agli otto miliardi che abbiamo trovato. Eviteremo così di effettuare tagli pesanti, che graverebbero sulle fasce più deboli della popolazione». Così in una nota in governatore della Sicilia, Nello Musumeci che ha preso parte alla seduta di Palazzo Chigi.
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