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Superbonus, dalle seconde case alle caldaie tutti i ritocchi a caccia del sì della Camera

Gli emendamenti al decreto rilancio

Depositato a Montecitorio in Commissione Bilancio l’emendamento di tutta la maggioranza che allarga il raggio d’azione del super-bonus del 110% e ne prolunga fino a tutto il 2022 la durata

di Marco Mobili e Marco Rogari

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Depositato a Montecitorio in Commissione Bilancio l’emendamento di tutta la maggioranza che allarga il raggio d’azione del super-bonus del 110% e ne prolunga fino a tutto il 2022 la durata

5 giugno 2020


2′ di lettura

Dal Movimento 5 Stelle a Leu, la maggioranza si schiera compatta e prova ad allargare il raggio d’azione del super-bonus del 110% per chi effettua lavori di riqualificazione energetica o di messa in sicurezza degli edifici. Una serie di ritocchi all’articolo 119 depositati in commissione Bilancio alla Camera con un emendamento condiviso al decreto Rilancio al quale per giorni ha lavorato il Partito democratico. Con l’allungamento fino al 2022 l’incentivo potenziato o estenderlo alle seconde case (ville e castelli escluse) e agli alberghi, i quattro partiti che sostengono il Governo mantengono l’impegno preso nei giorni con le associazioni di categoria. Ma la partita a Montecitorio è appena cominciata a partire dal nodo risorse. La dote di 800 messa a disposizione dall’Esecutivo per i ritocchi parlamentari appaio già come una coperta molto corta senza dimenticare il sigillo che dovrà mettere la Ragioneria sull’eventuale copertura finale. Ma vediamo in sintesi le principali novità che dovranno votate in Parlamento per poter poi essere operative.

Gli immobili ammessi al super-bonus

L’emendamento punta ad estendere lo sconto Irpef del 110% alle seconde case dei contribuenti, purché non si tratti di case di lusso (abitazioni signorili), di ville o castelli, quei beni cioè che il catasto classifica con le sigle A/1, A8 e A/9. Entrano nel radar dell’incentivo fiscale per la sostituzione della caldaia centralizzata, anche come singola unità immobiliare, i beni sottoposti a vincoli regolamentari o ambientali, o dove non presenti impianti di riscaldamento e raffrescamento centralizzati.

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Il correttivo all’esame della commissione Bilancio include tra i beneficiari del super-bonus le strutture turistiche, come alberghi e residence nell’esercizio di attività d’impresa, a condizione che i proprietari siano i gestori dell’attività. Non solo. Potranno accedere gli Enti non commerciali, compresi quelli del terzo settore e quelli religiosi civilmente riconosciuti, nonché le loro associazioni e fondazioni proprietari oppure titolari di diritti reali di godimento oppure detentori (comodatari o affittuari) di immobili adibiti all’attività di scuola paritaria d’infanzia non profit che fanno parte del sistema nazionale di istruzione. L’elenco dell’emendamento include anche i proprietari di beni provenienti da patrimoni immobiliari dismessi da società a partecipazione pubblica e quelli di associazioni e società sportive dilettantistiche.

Sconto rafforzato sulla climatizzazione

Gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, compresi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, potranno essere effettuati su tutti gli edifici «diversi dai condomini». Almeno secondo quanto prevede il ritocco della maggioranza. Non solo. La detrazione, per questa tipologia di lavori, potrebbe poggiare su una spesa più alta calcolata non più su soli 30mila euro, come prevede il decreto in vigore, am su 30mila euro per ogni singola unità immobiliare.

https://www.ilsole24ore.com/art/superbonus-seconde-case-caldaie-tutti-ritocchi-caccia-si-camera-ADGDVkV

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