La mancata proroga del superbonus 110% per edifici singoli e villette mono e plurifamliari dalla prossima manovra finanziaria al vaglio delle Camere infiamma la polemica. La misura infatti, molto richiesta, dovrebbe valere soltanto per i condomini. Sparisce anche – per ora – il bonus per il rifacimento delle facciate.
“Il bonus facciate – sottolinea il ministro della Cultura, Dario Franceschini – è una misura che sta funzionando. Fa lavorare le imprese e rende più belli borghi e città, dai centri storici alle periferie. L’incentivo del 90% si giustifica proprio perché le facciate, pur essendo di proprietà privata, sono di fatto beni pubblici che rendono più belle o più degradate strade e piazze italiane. La misura- aggiunge- è di semplice applicazione e di fatto è appena partita. Per questo ieri in cdm abbiamo insistito, e insisteremo, perché non venga eliminata con la legge di bilancio”.
“Ci auguriamo che la versione finale della manovra portata in Consiglio dei ministri non escluda dalla proroga del Superbonus 110% gli edifici unifamiliari e plurifamiliari – dice Riccardo Fraccaro, deputato del MoVimento 5 Stelle ed ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – né quelli funzionalmente indipendenti. Riservare il prolungamento soltanto agli edifici condominiali sarebbe un errore sotto diversi aspetti. Intanto si penalizzano i tanti che all’annuncio della proroga si sono dati più tempo per avviare i lavori, anche in virtù del fatto che il boom dei cantieri ha reso difficile reperire imprese disponibili. L’altro aspetto, ancora più grave, è che escludere le abitazioni diverse dai condomini significa escludere quasi del tutto la stragrande maggioranza dei Comuni italiani, soprattutto quelli piccoli e medi dove storicamente la tipologia edilizia è diversa dal condominio. Non parliamo dunque delle ville dei super-ricchi, che già la norma escludeva dall’inizio, ma di milioni di persone che hanno come gli altri il diritto a usufruire della maxi agevolazione. Chiediamo che il Ministero dell’Economia e il Governo ci ripensino e trovino le coperture e le modalità adeguate per scongiurare una discriminazione che avrebbe conseguenze negative su gran parte del territorio italiano proprio in un momento in cui, anche grazie al Superbonus, l’economia sta ripartendo all’insegna della sostenibilità”.
“La prossima manovra – chiedono il senatore della Lega Paolo Arrigoni, responsabile del dipartimento Energia del partito e la deputata Giorgia Andreuzza, vicepresidente della commissione Attività Produttive della Camera – dovrà contenere la proroga di tutti i bonus edilizi (ristrutturazione, ecobonus, sismabonus, facciate, arredi) almeno a tutto il 2022 e il Superbonus al 2023, a favore di tutta la platea di beneficiari, inclusi gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti. La Lega su questo era ed è chiara: non si possono tradire le attese di proprietari ed imprese, già in difficoltà per la pandemia e il caro materiali oltre alle farraginosità di una normativa da semplificare, che confidavano in un rinnovo degli incentivi. Riteniamo necessario leggere le aspettative del paese reale, soprattutto ora che la vita economica nazionale ha una valida prospettiva di crescita: solo a partire dal 2024 si potrà immaginare un decremento delle misure, quando verosimilmente le condizioni macroeconomiche della nostra economia saranno complessivamente migliorate e più stabili”.
“Mi auguro che il governo voglia riproporre il superbonus nella formula attuale, che comprende anche gli immobili unifamiliari, le ville e le case singole” dice la presidente della commissione Attività produttive della Camera Martina Nardi. “Le case singole – spiega la presidente Nardi – sono prevalenti nelle città di provincia e nelle aree interne. Non credo che il governo voglia penalizzare questi territori a vantaggio delle grandi città. Tutti i bonus, compresi quelli per gli interventi antisismici e per le facciate, sono un fattore determinante dell’aumento di pil. E il Paese ha bisogno di crescere”.
“I costi della transizione – dice in Aula la senatrice Alessandra Gallone di Forza Italia – non devono ricadere sui cittadini e sappiamo che il governo sta lavorando per questo. EStamattina c’era molto fermento alla notizia della proroga del superbonus 110 alle sommità condominiali.. Gli ecobonus vanno mantenuti, prorogati ed estesi, ci sono ben altri provvedimenti che potranno essere tagliati. Dobbiamo perseguire la sostenibilità a tutto tondo e saper coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale, pena l’impoverimento e il blocco del sistema Paese”.
Confedilizia preoccupata per l’impatto: “Destano forti preoccupazioni l’eliminazione del bonus facciate al 90 per cento e la mancata proroga del superbonus al 110 per cento per le case unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti. Il primo è un incentivo utilissimo, essendo finalizzato a riqualificare le nostre città, e molto utilizzato da famiglie e imprese. Il secondo è fondamentale per rendere più sicure e più efficienti tante abitazioni frequentemente di proprietà di famiglie a basso reddito (non sono le ‘villette’ di cui si favoleggia in queste ore) e in molti casi collocate in aree a rischio sismico”. “Auspichiamo che le forze politiche di maggioranza inducano il Governo a rivedere le proprie scelte, che paiono finalizzate a far venir meno proprio gli incentivi più applicati. La limitazione del superbonus, peraltro, si pone in netto contrasto con le aspettative del comparto alimentate dallo stesso Esecutivo e creerà ulteriore tensione su un mercato già fortemente stressato dalla mancanza di materiali e di imprese disponibili nonché dagli aumenti spropositati dei costi degli interventi”, conclude l’associazione.
Gli amministratori condominiali riuniti nell’Anaci ricordano essersi “battuti per la proroga del Superbonus 110%, che sicuramente non deve finire nel 2022 ma secondo noi neanche nel 2023: dovrebbe continuare nel 2025, con il Pnrr”. Lo ha affermato Francesco Burrelli, presidente nazionale Anaci, a margine di un convegno sul tema organizzato a Firenze da Tera Progetti. “Non è pensabile – ha detto – che nel giro di un anno si possano efficientare e mettere in sicurezza tutti i fabbricati in Italia, oltre 1,2 milioni di condomini”.
Fonte Ansa.it