Secondo quanto rivelato dal quotidiano “La Verità” la donna – 49 anni, due figli a carico, senza reddito, già condannata a 21 anni e mezzo di carcere per l’omicidio di Massimo D’Antona e attualmente ai domiciliari – percepirebbe dall’Inps un assegno RdC di poco superiore ai 600 euro al mese
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Sono in corso verifiche, da parte dei ministeri del Lavoro e della Giustizia di concerto con l’Inps «al fine di accertare l’eventuale presenza di anomalie», sul caso del Reddito di cittadinanza assegnato all’ex terrorista Federica Saraceni. Secondo quanto rivelato dal quotidiano “La Verità” la donna – 49 anni, due figli a carico, senza reddito, già condannata a 21 anni e mezzo di carcere per l’omicidio del giuslavorista Massimo D’Antona e attualmente ai domiciliari – percepirebbe un dall’Inps assegno RdC di poco superiore ai 600 euro al mese.
Tridico: per l’Inps i requisiti ci sono
Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, fa sapere: «Stiamo verificando. I requisiti reddituali, patrimoniali e occupazionali, requisiti che competono all’Inps, ci sono». Il presidente dell’Inps, sottolineato che «la norma prevede che se la persona ha ricevuto una condanna nei dieci anni precedenti c’è il blocco» per il Reddito, «lei l’ha ricevuta 12 anni fa. Basta leggere la legge», ha detto a margine dell’evento Fulbright in Italia.
Olga D’Antona: non sempre ciò che è legale è giusto
«Ho provato un grande senso di ingiustizia. Non sempre quello che è legale è giusto», il commento di Olga D’Antona, vedova del giurista e parlamentare Ds per tre legislature intervenuta su “Radio Capital”.«L’ingiustizia non la subisco io, ma – spiega – la subiscono tutti i cittadini. La norma va rivista».
Madia (Pd); norma sbagliata. Lega sul piede di guerra
Sul caso montano intanto le polemiche, un coro traversale di critiche targate Pd, FdI e Lega, che mette nel mirino le storture del RdC, la riforma bandiera del Movimento 5 Stelle finalizzata a integrare il reddito delle persone in difficoltà economica sostenendole nella ricerca di un’occupazione. «Il caso della brigatista Saraceni che attualmente può percepire il reddito di cittadinanza, rende chiaro che la norma è sbagliata e su questo punto bisogna intervenire. Ho presentato una interrogazione sul caso», attacca la deputata dem Marianna Madia sul suo profilo twitter. I capigruppo parlamentari della Lega Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari parlando invece di «insulto intollerabile per i parenti della vittima e per tutte le persone perbene». La Lega, annunciano, «non parteciperà a nessun lavoro d’aula e di commissione finché il governo non spiegherà questo scandalo e quest’ingiustizia sarà sanata».
Meloni (FdI): governo fermi questo scempio
Lo «scandalo» del sussidio all’ex brigatista Saraceni è dovito anche «alla bocciatura in Parlamento dell’emendamento di Fratelli d’Italia per escludere dai beneficiari del reddito di cittadinanza chi è stato condannato per gravi reati penali», si indigna su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. «Con l’attuale norma – aggiunge – anche ladri, pedofili e stupratori, oltre ad assassini e terroristi, percepiscono l’assegno da parte dello Stato. Una follia che Fratelli d’Italia aveva segnalato in totale solitudine. Ora il Governo vari
urgentemente una norma per fermare questo scempio».
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